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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Porto Cesareo

Sub e soccorritori: dopo la tragedia, una postazione dei vigili del fuoco

Prende il via a Porto Cesareo un servizio nuovo, primo in Puglia. Quattro uomini fino a metà settembre saranno fissi per intervenire in casi particolari. Le forti correnti del luogo nei giorni di vento sono il rischio maggiore

PORTO CESAREO – Nell’acqua trovò forma la vita, secondo la scienza, ma il grande fratello blu, la vita, allo stesso modo riesce a strapparla. Bastano pochi istanti, al mare, per colpire. E chi ha una conoscenza vaga di Porto Cesareo, rischia di essere tradito da una percezione di pericolo falsata dal fondale per ampi tratti basso, con la sabbia che traspare chiara sotto uno strato cristallino. La realtà è tutt’altra, perché quando i venti ci mettono lo zampino, si creano correnti contrastanti, fino a provocare a poche centinaia dalla riva una depressione che genera un risucchio.

I cosiddetti mulinelli che si formano nei giorni di tempesta, in grado di afferrare un uomo come fossero mani invisibili e trascinarlo a fondo, sono il motivo per cui da oggi, a Porto Cesareo, si registra una rilevante novità, in fatto di salvataggio. Specialisti nel servizio acquatico dei vigili del fuoco, infatti, sosteranno per tutta l’estate, fino a settembre, con quattro uomini alla volta, che si alterneranno fra loro: due sommozzatori e altrettanti soccorritori. Rinforzeranno il dispositivo già in atto con il 118 mare. Il loro impiego sarà quotidiano, dalle 10 alle 18. La base operativa è ospitata presso il molo della Lega Navale, dove sono attraccati un gommone e le moto d’acqua.

La recente morte del 18enne

Già ieri ha suscitato curiosità in passanti e turisti la presenza fissa di vigili del fuoco in zona, tanto che si temeva potesse esservi un’emergenza in atto. In realtà, erano le prove in vista della partenza ufficiale, avvenuta oggi. Si potrebbe definire una sorta di progetto sperimentale, che per ora tocca proprio la nota località salentina e che non si esclude possa estendersi anche ad altre aree.

Il dispositivo nasce da un accordo fra la Direzione regionale dei vigili del fuoco e la Regione Puglia ed è anche superfluo aggiungere che a dare una forte accelerata verso questa soluzione è stata la tragedia dei giorni scorsi, quando Matteo Ubaldi, un giovane di appena 18 anni di Spoleto, in vacanza con la famiglia, è stato risucchiato dalle correnti in un giorno di forte vento, per essere recuperato, purtroppo ormai senza vita, circa 24 ore dopo, durante le continue perlustrazioni di soccorritori professionisti e volontari armati di coraggio.

In passato altre tragedie

Il giorno stesso in cui il mare ha portato via il povero Matteo, nella stessa località, nota come Scalo di Furno, un amico del giovane che si era tuffato con lui è stato salvato per il rotto della cuffia. E non si contano, in generale, i salvataggi avvenuti negli anni, di cui magari le cronache non si sono occupate, o l’hanno fatto solo marginalmente. Così come non sono mancate altre tragedie.

Lo stesso fenomeno, la formazione di pericolose correnti, costata la vita al giovane umbro, esattamente tre anni or sono, nel luglio del 2016, spezzò anche quella di Roberto Battan, un turista 56enne di Trento. Anch’egli nel Salento con la famiglia per vacanza.

Ben venga, allora, questo progetto se servirà a rendere più efficaci le ricerche, senza nulla togliere alla competenza e al valore di altri (come gli assistenti bagnanti dei lidi, che non esitano mai a mettersi in ballo anche nelle situazioni più complesse), nel malaugurato caso in cui dovessero ripersi situazioni simili. Una postazione fissa di vigili del fuoco, potrebbe davvero fare la differenza in quei primi istanti in cui tutto è ancora in gioco.

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