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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Santa Cesarea Terme

Porto Miggiano, depositata una nuova consulenza. L'area resta ancora sotto sequestro

E’ stata depositata la nuova consulenza che la Procura della Repubblica di Lecce ha affidato ai professori Dino Borri del Politecnico di Bari, e Giuseppe Roberto Tomasicchio della facoltà di Ingegneria civile dell’Università del Salento, sullo stato della cala di Porto Miggiano, al centro di una complessa vicenda giudiziaria

LECCE – E’ stata depositata la nuova consulenza che la Procura della Repubblica di Lecce ha affidato ai professori Dino Borri (ordinario del dipartimento di Architettura e Urbanistica del Politecnico di Bari) e Giuseppe Roberto Tomasicchio (titolare delle cattedre di Idraulica e Costruzioni idrauliche alla facoltà di Ingegneria civile dell’Università del Salento) sullo stato della cala di Porto Miggiano, al centro di una complessa vicenda giudiziaria. La consulenza è ora al vaglio degli inquirenti (i sostituti procuratori Elsa Valeria Mignone e Antonio Negro), che puntano a trasformare il sequestro da probatorio a preventivo.

Nei mesi scorsi la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dall’amministrazione comunale. Si è trattato del terzo rigetto, dopo quello firmato dai sostituti procuratori Elsa Valeria Mignone e Antonio Negro, e dal gip Vincenzo Brancato. Anche in questo caso, come detto l’istanza è stata presentata dall’amministrazione comunale di Santa Cesarea Terme, che aveva deliberato con provvedimento d’urgenza la decisione di impugnare in Cassazione al decisione del gip. Con la stagione estiva alle porte, infatti, l'amministrazione, aveva chiesto la rimozione parziale dei sigilli all’area, per consentire l’accesso ai bagnanti.

Tutto è cominciato quando, il 20 marzo del 2013, gli uomini del corpo forestale dello Stato hanno apposto i sigilli sia all’area a strapiombo sul mare (dove sono in corso alcuni interventi di consolidamento geotecnico), sia alla parte superiore, interessata da lavori di urbanizzazione. La misura è stata disposta ai fini probatori, per accertare la conformità dei lavori della falesia, finanziati con fondi Cipe per un importo di circa tre milioni di euro.

Alcuni sopralluoghi sono stati eseguiti per verificare se le strutture edificate in zona abbiano contribuito all’erosione della scogliera e per poter dare un contorno alla vicenda che ha portato, peraltro, all’iscrizione di tre persone nel registro degli indagati: Salvatore Bleve, dirigente dei lavori pubblici del Comune di Santa Cesarea e responsabile unico del procedimento, Daniele Serio, direttore dei lavori e Maria Grazia Doriana, amministratore unico della Cem spa, ditta esecutrice dei lavori.

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