Ambientalisti s’incontrano davanti alla Prefettura per sit-in a difesa degli ulivi
Nel pomeriggio la mobilitazione della associazioni ambientaliste per fermare quella che hanno definito la "mattanza" degli esemplari, a causa della Xylella. Obiettivo è avere l'attenzione dell'Europa per soluzioni alternative
LECCE - Si sono dati appuntamento davanti alla Prefettura per protestare contro l’abbattimento degli ulivi salentini: slogan, striscioni e manifesti nel sit-in ambientalista, oggi pomeriggio, per avviare la mobilitazione civica al fine di fermare quello che viene definito “l’eccidio del patrimonio olivicolo”.
Dopo che nei giorni scorsi sono stati tagliati 104 esemplari di ulivo, nel territorio adiacente a Gallipoli, ecco la reazione delle associazioni ambientaliste, che hanno gridato ancora una volta la propria contrarietà a quanto avvenuto nelle campagne salentine. La minaccia principale, secondo le associazioni, sarebbe nell’azione della Regione, che per sconfiggere la Xylella Fastidiosa ha fatto estirpare un centinaio di esemplari.
Una “mattanza”, in cui la maggior parte degli esemplari non avrebbe riportato “alcun sintomo del malanno”: “Non pochi i dubbi che avvolgono l’intera vicenda – hanno spiegato gli ambientalisti -, sia sotto la procedura utilizzata per comunicare l’ attuazione delle direttive fitosanitarie, che sotto il profilo della profilassi stessa”.
“Anomalie – hanno ribadito - che si aggiungono alle tantissime accumulatesi nel corso dei mesi intorno alla questione del 
disseccamento”.
L’auspicio è che l’eco della mobilitazione giunga ai commissari europei i quali possano indicare allo Stato membro una via di cura agroecologica dell’intero patrimonio olivicolo del Salento, “poiché le esperienze pregresse hanno largamente dimostrato che eradicare le piante non serve a debellare il batterio ed inoltre, essendo carenti gli studi in materia, tutti gli istituti di ricerca dovrebbero far luce sulla vicenda”.
