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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Violenza sulle donne, Altavilla: “Con il nostro impegno possiamo salvare vite”

La presidente del Foro di Lecce sottolinea l’importanza della funzione sociale degli avvocati: saper ascoltare gli altri, tentare di risolvere i conflitti, educare le nuove generazioni alla legalità e al rispetto

LECCE - “Troppe le donne vittime di una violenza cieca e senza scampo. Troppe le parole di circostanza, ogni volta che si verifica  una tragedia annunciata. Troppo scarsa la prevenzione di drammi,  senza risposte e senza rimedi. Troppo facile additare le altrui responsabilità, dimenticando la propria indifferenza”, la presidente dell’Ordine degli avvocati di Lecce Roberta Altavilla ha espresso così la propria solidarietà a tutte le donne vittime di violenza, in occasione della giornata internazionale contro un fenomeno ancora molto diffuso.

In una lunga nota, Altavilla ha sottolineato la funzione sociale dell’avvocatura: “Noi avvocati possiamo e dobbiamo fare qualcosa di concreto, attraverso la nostra arma più semplice, eppure molto forte ed efficace, ovvero l’ascolto, che è il primo vero strumento, non solo per confortare e tutelare quella donna che si sente in pericolo, ma anche per aiutare e consigliare quell’uomo che, accecato dall’odio, dalla sofferenza o dalla rabbia, ha smarrito il vero senso delle cose e perso il controllo di se stesso. Noi avvocati abbiamo il dovere di far comprendere, a chi mostra di avere un animo esacerbato e vendicativo, che è ancora possibile attuare rimedi giuridici, per risolvere conflitti che appaiono insanabili; che esistono mezzi validi per comporre, con aiuti professionali e specifici, incomprensioni che sembrano insuperabili; che si può curare l’anima ferita anche con un opportuno aiuto psicologico. I contrasti possono essere appianati; le ire possono essere sedate; i legami familiari possono e devono essere salvaguardati, pur in presenza di separazioni e divorzi”.

La numero uno del Foro ha inoltre sollecitato le toghe a tentare la via della risoluzione dei conflitti di coppia: “Non sempre ciò è possibile, ma quando ci si riesce, forse si è salvata una vita in più. Forse un figlio avrà ancora la madre accanto a sé. Forse un padre non sarà un assassino e potrà continuare  a sentirsi parte della sua vita”. Ma, non solo. “Non bisogna dimenticare che dietro ad ogni caso, vi è un essere umano, con la sua complessa sfera di sentimenti e di lati oscuri e che quindi, solo comprendendo la gravità dei suoi problemi, senza assecondarne la rabbia ed il livore, si può contribuire ad evitare drammi, talora sottovalutati”, ha proseguito la presidente.

“L’Avvocatura sana, corretta e preparata deve farsi promotrice di scelte di civiltà, anche insegnando ai più giovani il valore della legalità e del rispetto dei diritti, compreso quello di dire basta ad un legame affettivo divenuto infelice.  Il rispetto si impara e possono ben trasferirne il senso e l’importanza soprattutto coloro che ogni giorno si spendono per la tutela dei diritti. Gli Avvocati,  che mai devono smarrire l’alto valore del loro ruolo, sia quando tutelano la vittima del reato, sia quando difendono la mano assassina”, ha aggiunto Altavilla in un altro passaggio, concludendo che sia comunque necessario l’impegno di tutti: “La Società civile deve fare il resto, attraverso la famiglia, la scuola, i mezzi di informazione, le comunità religiose e laiche, perché la giornata del 25 novembre non sia solo una consueta commemorazione ed una vetrina di scarpette rosse. Oggi, ed ogni giorno, è doveroso ricordare le tante donne, vittime di violenza, ognuna delle quali aveva un nome, un volto e una storia. Con il nostro impegno professionale ed umano forse potremo contribuire  a salvarne qualcuna in più”. 

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