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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Santa Cesarea Terme

Presunti abusi a Porto Miggiano, archiviata l'inchiesta bis. Prosciolti in tre

Si trattava, in particolare, delle indagini sui lavori eseguiti in sul pianoro che si trova in prossimità della torre, poi dissequestrato

LECCE – Il gip Giovanni Gallo ha archiviato una delle inchieste sui presunti abusi edilizi legati a Porto Miggiano. Si trattava, in particolare, delle indagini sui lavori eseguiti in sul pianoro che si trova in prossimità della torre. Il giudice ha anche disposto il dissequestro dello stesso. Tre le persone per cui è stato disposto il proscioglimento, tra loro l'ex sindaco di Santa Cesarea Terme Daniele Cretì.

Sono otto, invece, le persone già rinviate a giudizio nell’inchiesta principale, quella sui lavori eseguiti nella baia. A giudizio, con le accuse a vario titolo di abusivismo edilizio in zona sottoposta a vincolo e distruzione e deturpamento di bellezze naturali, sono finiti il geometra Salvatore Bleve, in qualità di dirigente dei Lavori pubblici del Comune di Santa Cesarea Terme e di Responsabile unico del procedimento; Daniele Serio, di Surbo, direttore dei lavori; l’architetto Francesca Pisano; l'ex sindaco Daniele Cretì; Luigi Stanca; Giovanni Bosco; Mario Rotolo e Antonio De Fazio.

La baia fu sequestrata nel mese di marzo del 2013. L’attività investigativa è stata finalizzata all’accertamento delle cause del danneggiamento della scogliera, e se sia imputabile all’erosione provocata dalle onde e dalle infiltrazioni umide in una roccia già delicata, o sia stato provocato dagli interventi di cementificazione dell’area e se quei lavori sul costone possano essere considerati in regola con la normativa vigente.

Gli uomini del corpo forestale dello Stato hanno apposto i sigilli sia all’area a strapiombo sul mare (dove sono in corso alcuni interventi di consolidamento geotecnico), sia alla parte superiore, interessata da lavori di urbanizzazione. La misura è stata disposta ai fini probatori, per accertare la conformità dei lavori della falesia, finanziati con fondi Cipe per un importo di circa tre milioni di euro.

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