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Cronaca Copertino

Non ci fu alcun prestito a tassi usurari a imprenditore suicida, assolto 48enne

E' di un anno e 4 mesi di reclusione la richiesta di condanna formulata dal pubblico ministero Francesca Miglietta per Sandro Di Lorenzo, accusato di usura. L'uomo, secondo l'accusa, avrebbe preteso interessi usurai del 10 per cento al mese sul prestito di 2.500 euro dall'imprenditore Mario Petito

LECCE - Assoluzione con formula piena per Sandro Di Lorenzo, il 48enne di Copertino, finito al banco degli imputati per usura. L'uomo, secondo l'accusa, dall'ottobre 2012 a l gennaio 2013, pretese interessi usurai del 10 per cento al mese sul prestito di 2.500 euro dall'imprenditore Mario Petito, presidente di una cantina sociale che nel gennaio di due anni fa si tolse la vita. Un anno e 4 mesi di reclusione la richiesta di condanna formulata dal pubblico ministero Francesca Miglietta.

La sentenza di assoluzione è stata emessa dal gup (giudice per l'udienza preliminare) Vincenzo Brancato, dinanzi al quale è stato celebrato il processo con rito abbreviato. Oltre a Di Lorenzo, l'inchiesta, affidata al sostituto procuratore Giuseppe Capoccia, puntò i riflettori anche su un altro presunto usuraio. Stiamo parlando di Fabio Tondo, 46 anni, di Copertino, nei cui riguardi è in corso il processo con rito ordinario. 

Le indagini svolte dai carabinieri della tenenza di Copertino considerarono anche la possibilità che l'imprenditore vinicolo si fosse tolto la vita esasperato dalle richieste di denaro. Ma l'ipotesi è rimasta senza riscontri.  Di Lorenzo è difeso dagli avvocati Luigi Rella e Fernando Barbara, mentre la famiglia di Petito è parte civile con l'avvocato Francesca Conte.
 

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