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Cronaca

Presunto raggiro ai danni d'incapace, 56enne a processo

Un uomo avrebbe approfittato di una persona affetta da disturbi mentali, sottraendo diversi assegni. La promessa di una vacanza per aprirsi un conto corrente e poi farsi consegnare alcuni assegni

LECCE - Avrebbe approfittato di una persona affetta da disturbi mentali sottraendogli alcuni assegni. Oggi il giudice dell'udienza preliminare Carlo Cazzella ha rinviato a giudizio con l'accusa di circonvenzione d'incapace, Antonio Pellè, 56enne di Arnesano, così come richiesto dal pubblico ministero d'udienza Francesca Miglietta. Il giudice però ha emesso sentenza di non luogo a procedere per un'altra accusa che era contestata nel capo d'imputazione, ossia quella di tentata truffa.

Secondo le indagini svolte dalla Procura, l'uomo avrebbe avvicinato un suo conoscente, un 40enne affetto da schizofrenia paranoide e da un lieve insufficienza mentale. Non sarebbe stato difficile guadagnarsi la sua fiducia, arrivando a promettergli una vacanza. L'avrebbe così convinto ad aprirsi un conto corrente, presso l'ufficio postale di San Cesario di Lecce; dopo averlo accompagnato si sarebbe fatto consegnare un blocchetto d'assegni, con i titoli firmati, mettendoli in circolazione al fine di trarne vantaggio. Di questi, sei sarebbero risultati non pagati, mentre quattro sarebbero poi stati annullati. Stesso destino per il conto e la carta Postamat.

Al processo ora toccherà rivelare quanto sia realmente accaduto: la prima udienza è fissata per il 25 maggio davanti alla prima sezione monocratica del Tribunale di Lecce. Il neo imputato è difeso dall'avvocato Angelo Vetrugno; la madre della persona offesa si è costituita parte civile con gli avvocati Massimo Bellini e Giovanni Tarantino.

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