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Cronaca Leverano

Il figlio si rifiuta di dargli i soldi per le slot e lui lo aggredisce con una roncola: arrestato

La lite sfocia nel sangue in un’abitazione a Leverano, dove ieri sono intervenuti i carabinieri. In manette per maltrattamenti ed estorsione, è finito un 50enne

LEVERANO - Avrebbe preteso soldi dalla moglie e dal figlio e, non accettando il rifiuto alla richiesta, l’ennesima, avrebbe perso le staffe al punto da impugnare una roncola e scagliarsi contro al ragazzo, colpendolo a una mano. Le ferite, secondo i medici, guariranno entro sette giorni, mentre non è dato sapere quanto rimarrà in carcere colui che le ha provocate.

E’ qui che si trova da ieri pomeriggio L.P., un 50enne di origine albanese residente da anni a Leverano, con le accuse di maltrattamenti in famiglia ed estorsione. A stringergli le manette ai polsi sono stati i carabinieri della stazione locale, che hanno raggiunto l’abitazione, su sollecitazione della consorte.

Stando al racconto reso dalle vittime, l’episodio avvenuto ieri intorno alle 13 sarebbe stato solo l’ultimo di una serie, tanto che oramai in casa si era creato un clima di terrore. Nella maggior parte dei casi, quel padre-padrone avrebbe inveito con violenza contro di loro perché “assetato” di denaro. Nell’ultima circostanza non avrebbe esitato ad aggredire il figlio ventenne con un attrezzo agricolo pur di appropriarsi di 40 euro. E, la cosa peggiore, è che i soldi sarebbero serviti per andare a giocare alle slot-machine. All'origine, dunque, il dramma nel dramma, quello della ludopatia che rischia di rovinare intere famiglie.  

All’arrivo dei militari, hanno trovato la cucina in disordine, con piatti rotto e una bottiglia di vino a sua volta spaccata, per terra. II ragazzo e la madre sono stati accompagnati in ospedale per accertamenti, mentre l’uomo, su disposizione del magistrato di turno Roberta Licci, è stato trasferito nel penitenziario di “Borgo San Nicola”, dove nelle prossime ore sarà interrogato dal giudice. L'uomo è difeso dall'avvocato Roberta Capodieci.

La vicenda ricorda, per certi versi, una storia risalente al dicembre dell'anno scorso. Teatro della vicenda, in quel caso, Racale, dove un figlio esasperato dal fatto che il padre bruciasse montagne di soldi alle infernali macchinette, decise di farsi giustizia da sé, entrando nel bar da lui frequentato abitualmente e sfasciandone diverse, usando una mazza da baseball. Il giovane, ovviamente, non sfuggì a una denuncia penale.   

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