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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Processo agli ultras, annullata sentenza di primo grado: dodici condanne

Colpo di scena nel processo d'appello nei confronti dei tifosi giallorossi, alcuni ritenuti appartenenti agli Ultrà Lecce. Ribaltata, infatti, la sentenza d'assoluzione nei confronti di 13 tifosi accusati, a vario titolo, di lancio di materiale pericoloso e violenza privata

LECCE – Colpo di scena nel processo d’appello nei confronti dei tifosi giallorossi, alcuni ritenuti appartenenti agli Ultrà Lecce. Ribaltata, infatti, la sentenza d’assoluzione nei confronti di tredici tifosi giallorossi accusati, a vario titolo, di lancio di materiale pericoloso, scontri con le opposte fazioni e con le forze dell’ordine, e violenza privata. Confermata, invece, l’assoluzione per Emanuele Fuso, 32enne di Lecce, assistito dall’avvocato Renata Minafra e accusato di aver lanciato una torcia nel corso dell’incontro Lecce-Treviso.

Si tratta dell’inchiesta relativa a fatti riguardanti la stagione 2006/2007 e in particolare a due partite: Lecce-Bari e Lecce-Piacenza (per i fatti relativi a Lecce-Parma il pubblico ministero Ennio Cillo non ha presentato appello, pertanto l'assoluzione nei confronti di Salvatore De Matteis, 37enne di Lecce, è diventata definitiva), condotta dagli agenti della Digos di Lecce, guidati da Raffaele Attanasi.

In primo grado, al termine di un lungo processo che si era concluso a dicembre 2012, il giudice Fabrizio Malagnino aveva assolto tutti gli imputati, sposando in pieno la tesi difensiva. Nel corso del dibattimento erano emerse alcune contraddizioni e imprecisioni da parte degli investigatori, che sembra siano state poi chiarite nel processo d’appello (in cui i testi sono stati nuovamente sentiti.

Nella serata di ieri i giudici della Corte d’appello (presidente Vincenzo Scardia) hanno annullato la sentenza di assoluzione e condannato a un anno Andrea De Mitri, 40enne di Lecce; Marco Cannone, 39enne di Lecce; e Renato Orlando, 44enne di Morciano di Leuca (i tre sono accusati di violenza privata).

Un anno e quattro mesi per invece, per Stefano Masciullo, 46enne di San Donato di Lecce; Simone Schipa, 45enne di Lecce; Tommaso Caputo, 33enne di Zollino; Giancarlo Serio, 39enne di Surbo; Rocco Durante, 31enne di Leverano; Mirko Quarta, 36enne di Lecce; Alessandro Bosco, 32enne di Lecce; Stefano Luperto, 39enne di Lecce; Alessandro Chiriatti, 39enne di Lecce. Pena sospesa per tutti con due anni di Daspo con obbligo di firma (il cosiddetto Daspo giudiziario) come pena accessoria.

Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Giuseppe Milli, Chiara Fanigliulo (che ha sostituito Nicola Caroli), Fabio Valenti e Massimo Franco. Bisognerà attendere novanta giorni per il deposito delle motivazioni, poi la difesa presenterà appello in Cassazione.

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