rotate-mobile
Cronaca

Processo per l'omicidio di piazza Palio, sentiti in aula i primi testi dell'accusa

Sono comparsi dinanzi ai giudici della Corte d’assise di Lecce (presieduta da Roberto Tanisi) i primi testi nel processo che vede imputato Salvatore Polimeno (detto Andrea), 23enne leccese, accusato dell’omicidio di Valentino Spalluto, il 21enne assassinato il 2 agosto 2012

LECCE – Sono comparsi dinanzi ai giudici della Corte d’assise di Lecce (presieduta da Roberto Tanisi) i primi testi nel processo che vede imputato Salvatore Polimeno (detto Andrea), 23enne leccese, accusato dell’omicidio di Valentino Spalluto, il 21enne originario di Surbo assassinato il 2 agosto 2012 in piazza Palio. Si tratta di alcune delle presone (tar cui un collega della vittima) presenti sul luogo del delitto in quel tragico pomeriggio d’estate e che potrebbero aver riconosciuto l’autore dell’omicidio.

Nel corso delle indagini, condotte dagli agenti della squadra mobile di Lecce e coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Carmen Ruggiero, sono stati raccolti una lunga serie di indizi nei confronti del killer, attraverso intercettazioni, tabulati telefonici e appunto testimonianze. Fondamentale si è rivelata la deposizione di tre testimoni oculari, tre giovani tra i 15 e i 16 anni, che avrebbero riconosciuto Polimeno e hanno avuto il coraggio e la forza di raccontarlo agli inquirenti, rompendo quel muro di omertà che i loro stessi genitori avrebbero voluto preservare.

Il pomeriggio del 2 agosto, verso le 16.45, Salvatore Polimeno avrebbe raggiunto piazza Palio con il suo scooter e, dopo aver fatto un paio di giri di perlustrazione, avrebbe parcheggiato la moto, impugnato la pistola calibro 38 ed esploso tre colpi, scambiando la vittima per Alessandro Leo, che lavorava nella stessa squadra del ragazzo di Surbo. Prima di sparare, però avrebbe sollevato la visiera del casco, rendendosi ben riconoscibile agli occhi dei giovani testimoni. Poi si sarebbe allontanato a bordo dello Scarabeo, noto nel quartiere per un adesivo degli Ultrà Lecce, tornando a casa dai familiari, che gli hanno sentito urlare: "Hanno ammazzato Leo!". È stato proprio uno dei suoi familiari, attraverso una telefonata anonima fatta il giorno dopo, a indirizzare ulteriormente i sospetti sul 23enne.

L'omicidio sarebbe scaturito nell'ambito di una violenta lite scoppiata tra Leo e Polimeno, per questioni legate, secondo gli investigatori, alla cessione di droga. Il 27, un paio di mesi prima dell'omicidio, avrebbe schiaffeggiato l'assassino, accusandolo di averlo imbrogliato, cedendogli meno eroina del dovuto. Uno scambio di persona che ha spezzato la vita di Valentino Spalluto.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Processo per l'omicidio di piazza Palio, sentiti in aula i primi testi dell'accusa

LeccePrima è in caricamento