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Cronaca

Processo sui palazzi di via Brenta, assolto dalla Cassazione Naccarelli

I giudici hanno annullato la condanna a 2 anni e tre mesi per l'accusa di falso. Il secondo processo rinviato al 17 marzo

LECCE – La scure della prescrizione si abbatte sul primo dei due filoni giudiziari sui presunti illeciti legati ai palazzi di via Brenta, sede della giustizia civile. I giudici della Corte di Cassazione, infatti, hanno annullato senza rinvio, per intervenuta prescrizione, la condanna a due anni e tre mesi emessa dai giudici della Corte d’appello di Lecce per Giuseppe Naccarelli, ex dirigente del servizio finanziario del Comune di Lecce, assistito dall’avvocato Stefano De Francesco. In primo grado Naccarelli era stato condannato a tre anni per cinque episodi di falso contestati. In appello la condanna era stata ridotta a 2 anni e tre mesi in virtù dell’assoluzione da uno dei cinque capi d’imputazione. La Cassazione ha confermato il risarcimento per le parti civili, rigettando il ricorso della Selma, esclusa dalle stesse.

Per oggi era fissata l’udienza scaturita dal nuovo processo per concorso in abuso d’ufficio e peculato. Il processo è stato rinviato al 17 marzo. A processo, oltre l’ex sindaco Poli Bortone; Massimo Buonerba; Ennio De Leo, ex assessore al Bilancio del Comune di Lecce; Pietro Guagnano, legale rappresentante della Socoge; Maurizio Ricercato e Fabio Mungai, amministratore delegato e dirigente della Selmabipiemme; Vincenzo Gallo funzionario ed agente della SelmaBipiemme. Le accuse a vario titolo sono di peculato, tentato peculato e abuso d’ufficio. Il Comune di Lecce, assistito dall'avvocato Andrea Sambati, e la Selma, si sono costituiti parte civile.

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