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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Melendugno

Tap, il Comune cita una relazione del Noe per opporsi all'archiviazione

La procura ha chiesto la chiusura dei fascicoli, ma da Melendugno si richiama anche un'informativa dei carabinieri. Parola al gip

MELENDUGNO – Una informativa del nucleo operativo ecologico dei carabinieri sarà tra i punti cardine dell’opposizione del Comune di Melendugno e del Comitato No Tap alla richiesta di archiviazione del fascicolo sul cantiere per il gasdotto.

L’amministrazione guidata da Marco Potì contesta l’effettiva apertura nei tempi utili – metà maggio – indicati dall’autorizzazione unica concessa dal ministero dello Sviluppo Economico, ma per la Procura della Repubblica è tutto regolare così come è pacifica la non applicazione della direttiva Seveso – quella sul rischio degli incidenti rilevanti -: anche su questo aspetto, quindi, la magistratura inquirente non ritiene di dover andare avanti.

Nel prendere atto dell’orientamento della Procura, Comune e Comitato avanzano delle perplessità e lamentano la sconfessione delle stesse indicazioni ministeriali in sede di valutazione di impatto ambientale, ovvero la necessità di cantierizzare il pozzo di spinta per poter considerare avviati i lavori per l’infrastruttura.

In particolare, per quanto riguarda la quantità di gas presente nel terminale di ricezione dell’infrastruttura Tap indica 48,6 tonnellate, mentre il limite per l’applicabilità della Seveso è di 50. Una prossimità che agli stessi periti non è comunque sfuggita e che li porta a considerare di grande importanza il fatto che il valore sia poi quello effettivo in fase operativa dell’impianto e suggerire la presenza di un sistema di monitoraggio, e di allarme, anche per quanto riguarda la pressione del gas.

Sul secondo punto, quello del cantiere, Comune e Comitato fanno riferimento a una relazione dei carabinieri del Noe, inviati a giugno dal sostituto procuratore Angela Rotondano a verificare la situazione in agro di Melendugno, dove Tap ha avviato attività preliminari, quali i sondaggi archeologici e l’eventuale bonifica di materiale bellico, che il ministero dello Sviluppo Economico ha ritenuto essere sufficiente per considerare i lavori effettivamente in corso.

Esponenti della commissione del Comune di Melendugno sul progetto Tap informano di aver avuto accesso a quelle risultanze e ritengono, dal loro punto di vista, che non siano state prese nella dovuta considerazione: nel sopralluogo degli uomini dell'Arma non ci sarebbe stata alcuna attività lavorativa in corso in quel momento.

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