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Cronaca Nardò

Progetto resort “Oasi Sarparea”, contraddittorio in commissione

Confronto in Regione promosso dal consigliere Casili e dal comitato "Salviamo la Sarparea". Intervento anche del legale degli investitori

NARDO’ – Una nuova fase di approfondimento e confronto sul piano d’insediamento del resort “Oasi Sarparea” da realizzare tra gli ulivi secolari delle campagne fronte mare del territorio tra Portoselvaggio e Sant’Isidoro.

Si è svolta infatti nel pomeriggio di ieri presso la sede istituzionale della Regione Puglia l'audizione dei referenti del Comitato civico “Salviamo la Sarparea” presso la V^ Commissione permanente, presieduta dal consigliere Filippo Caracciolo. Un incontro ottenuto  a seguito dell’istanza promossa del consigliere regionale Cristian Casili (vicepresidente della stessa commissione) e alla quale oltre alla presenza del Comitato era stata richiesta anche quella dell’amministrazione del Comune di Nardò.  

A rappresentare le ragioni del Comitato che si batte per fronteggiare il piano di lottizzazione relativo al comparto 65, è stato il professore Nicola Grasso, docente di Diritto costituzionale presso l'università del Salento. E’ stato quest’ultimo quindi ad argomentare le ragioni e le perplessità sul progetto degli investitori inglesi da parte del Comitato civico e dimostrando il proprio convincimento sulla possibile incompatibilità di qualunque intervento nell'area del bosco della Sarparea, emersa “chiaramente” anche dalle osservazioni e dalle tavole redatte e illustrate dallo stesso sodalizio.

Nell’ambito del confronto si è inoltre ribadita, ancora una volta, la necessità di completare il censimento degli ulivi monumentali. Le valutazioni sull’iter procedurale e sulle ricadute urbanistiche dell’insediamento sono prese in carico anche dall’amministrazione comunale di Nardò presente all’incontro non rappresentanti politici, sindaco o assessori, ma con i dirigenti e funzionari degli uffici tecnici, Nicola D'Alessandro e Antonella Fiorentino.

Il professore  Nicola Grasso ha giudicato l'audizione nella commissione regionale come un passaggio molto positivo. “Di fatto si è confermato che la delibera di giunta è illegittima per incompetenza e ciò presuppone che la Regione debba o annullarla o convalidarla” spiega il docente, “in entrambi i casi, si aprirebbero nuovi e interessanti scenari di azione giuridica. Inoltre, è emerso una volta per tutte il ruolo del Comune, che deve assumersi la responsabilità di completare il procedimento in ordine alla parte istruttoria carente, in merito alla Vas e al censimento degli ulivi”. Proprio in risposta alla diffida  presentata dal comitato Salviamo la Sarparea, il Comune ha già inteso inviare alla Regione una formale richiesta di chiarimenti relativa alla completezza o meno del censimento degli ulivi monumentali segnalata anche dal comitato, non ritenendo conclusa la Vas, la valutazione ambientale strategica.

Alla seduta di commissione ha partecipato anche l'avvocato Valeria Pellegrino, legale della società Oasi Sarparea, che contesta il resoconto dato dal comitato: "La verità è che in sede di audizione né il consigliere Casili né il professor Grasso, in rappresentanza del Consorzio Salviamo La Sarparea, hanno potuto e saputo indicare incongruenze specifiche del parere di compatibilità paesaggistica rilasciato dalla Giunta Regionale di cui oggi chiedono il ritiro, limitandosi ad una generica non condivisione dello stesso nel merito. Noi, dal canto nostro, abbiamo ribadito la perfetta compatibilità del piano al Prg comunale vigente, al decreto impositivo del vincolo ministeriale, al Pptr ed alla legge regionale sugli olivi monumentali, ricordando le modifiche che in corso di procedimento sono intervenute quanto alla possibilità di deroga per piani ed interventi che riguardino, come nella specie, le zone C comunali".

Per l'avvocato Pellegrino la strada per l'approvazione del progetto è comunque in discesa: "Stiamo procedendo all'adeguamento del rapporto ambientale per completare la Vas e nei prossimi giorni verrà depositato presso il Comune. A quel punto il piano non potrà che essere approvato. Ogni ulteriore tentennamento o peggio ancora passo indietro comporterebbe una disapplicazione dei piani urbanistico e paesaggistici ed una violazione delle leggi nazionali e regionali vigenti che legittimerebbe la società mia assistita a chiedere risarcimento dei danni".

Una diversità di vedute si è registrata anche rispetto alla legittimità dell'audizione del legale degli investitori: “Questo increscioso fatto - è scritto nella nota del comitato - fornisce l'occasione al comitato per affermare ancora una volta che la società proponente non è considerata un contraddittore l'azione del comitato, infatti, è volta a sottolineare che qualunque intervento comporterebbe l'espianto e la distruzione di gran parte dell'uliveto, condizione che va posta in evidenza in fase di pianificazione, piuttosto che attendere la fase progettuale”.  

L'avvocato Pellegrino, sul punto, ha così replicato: “Ritengo che il presidente Caracciolo ammettendoci all'audizione abbia correttamente garantito un'informazione completa ai componenti della Commissione su tutti gli aspetti procedimentali e giuridici della vicenda. Del resto se all'audizione era prevista la presenza dell'assessore Curcuruto e dei dirigenti regionali e comunali competenti non c'era ragione di impedire l'ascolto contestuale della società proponente, proprio nella logica dell'interesse generale di una informazione completa da parte di tutti gli attori del procedimento".
 

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