Soldi in cambio del trasferimento del figlio carabiniere: condannata una coppia
E’ arrivata la sentenza nei riguardi di Eugenio Cordella e della moglie Luciana Floriana, di Copertino accusati di aver millantato conoscenze nell’Arma, facendosi consegnare 15mila euro dalla vicina nel 2014
COPERTINO - E’ di otto mesi la condanna inflitta a due coniugi di Copertino accusati di aver ricevuto 15mila euro dalla vicina di casa con la promessa di ottenere il trasferimento del figlio carabiniere che era in servizio al Nord. La sentenza è stata emessa oggi, al termine del processo discusso col rito abbreviato, dal giudice Sergio Tosi nei riguardi di Sergio Eugenio Cordella, 51 anni, e di Luciana Floriana Panico, 49, ai quali ha concesso il beneficio della pena sospesa.
I reati contestati nella richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pubblico ministero Paola Guglielmi erano truffa, millantato credito e minacce. Ma nella sentenza il primo reato è stato assorbito nel secondo, ed è caduto quello di minacce per remissione della querela da parte della presunta vittima, che è stata risarcita dalla coppia.
I fatti risalgono al dicembre del 2014: i coniugi avrebbero ingannato la vicina, sostenendo che grazie a conoscenze “importanti” nell’Arma, in particolare attraverso un loro amico carabiniere a Roma, avrebbero potuto aiutarla a far ritornare il figlio, che era in servizio presso la stazione di Osio Sotto (in provincia di Bergamo), a Copertino. I 15mila euro sarebbero serviti a ripagare i militari per il “disturbo”.
Compreso il raggiro, la donna provò a riprendersi i soldi e per questo sarebbe stata minacciata con frasi del tipo:“Non li perdi i soldi, no… se poi li rimetto io, non ti avvicinare qua mai più… ti porto i soldi indietro, però qua non vieni più… ignoranti, morti di fame, non dovete più uscire di casa per le cose che diciamo, andate via”.
Gli imputati erano difesi dall'avvocato Francesco Vergine.