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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Melendugno

In spiaggia non c'è più spazio: "Per i villeggianti pass per zona riservata"

A Torre dell'Orso esposto di oltre 200 proprietari di case. Si sentono assediati da stabilimenti balneari ed erosione costiera. Il sindaco di Melendugno: "Non possiamo privilegiare nessuna categoria"

TORRE DELL’ORSO (Melendugno) – Tra l’incudine dell’erosione costiera e il martello del monopolio degli stabilimenti balneari i villeggianti “storici” di Torre dell’Orso restano schiacciati. E così, in oltre duecento, chiedono all’amministrazione comunale di studiare un intervento di ingegneria marittima che possa arginare il fenomeno naturale nella speranza di recuperare qualche metro di spiaggia, ma prospettano anche l'ipotesi di riservare  una parte di arenile, sia pubblico che in concessione, tramite l’esibizione di appositi pass. Una proposta formulata con tutti i crismi e non per provocazione.

Non c’è dubbio che nel periodo clou dell’estate e nei fine settimana in genere Torre dell’Orso dia la netta impressione di essere troppo piccola per contenere tutti. I villeggianti-proprietari hanno assistito a una crescita esponenziale della località e adesso si sentono come assediati.

La loro è una condizione in parte assimilabile a quella dei residenti nel centro storico delle città turistiche, giudicata paradossale: “Non solo sosteniamo con continuità l’economia locale per tutta la durata della stagione balneare, ma contribuiamo con il pagamento dei tributi locali al sostentamento ed allo sviluppo dell’intero sistema anche a beneficio dei clienti dei villaggi stessi”.

Nelle due petizioni-esposto indirizzate a Comune di Melendugno, Regione Puglia, Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto, Asl Lecce e Arpa, lamentano i prezzi troppo cari applicati dai gestori degli stabilimenti, ma anche il mancato rispetto delle distanze tra battigia e ombrelloni e l’occupazione permanente da parte di bagnanti e venditori di quello spazio che dovrebbe essere zona di passaggio.

IMG_4649-4Sull'idea di un accesso riservato il sindaco di Melendugno, Marco Potì, è chiaro: “È senza dubbio una proposta che segnala una criticità, la spiaggia è stupenda, attira moltissime persone ed è troppo piccola per contenere tutti. Ma quella avanzata è una ipotesi  singolare, perché è ovvio che non si posso riservare un pezzo di demanio a una certa categoria”. Il primo cittadino, tra il ricordo di una spiaggia affollata anche quando era bambino e di una pineta invasa dalle auto dei cittadini che facevano pranzi luculliani, chiosa con una breve riflessione: “Se noi diciamo che il turismo è strategico, non possiamo limitare i nostri posti più belli per riservarli ai locali, che siano residenti tutto l’anno, come, o proprietari”. 

Le sollecitazioni non si fermano certo alla fruizione della spiaggia: si va dalla denuncia della presenza stabile di ambulanti nella pineta, alle condizioni del torrente “La Brunese”, oramai ridotto in secca, con il timore che la stagnazione possa causare danni alla salute pubblica, passando dall’annosa questione del disturbo alla quiete pubblica da parte di locali pubblici, degli stabilimenti, dei villaggi. Senza dimenticare, si sottolinea, la carenza di bagni pubblici, la scarsa illuminazione e la condiziona di alcune strade.

Per quanto riguarda il degrado in pineta, Potì precisa: "La questione l’abbiamo affrontata varie volte e con la polizia locale abbiamo fatto alcuni sgomberi. Devo però segnalare che siamo rimasti abbastanza isolati perché le forze dell’ordine non ci hanno supportato come negli anni precedenti. In realtà si tratta di una questione soprattutto di ordine pubblico che investe il rischio incendi e le attività di spaccio di stupefacenti. Ho chiesto più volte l’intervento e mi è stato detto che non c’erano abbastanza uomini anche perché impegnati nel pattugliamento continuo per la vicenda Tap. Noi da soli non possiamo farcela, comunque a breve convocherò tutti i soggetti interessati per capire quali soluzioni adottore: parleremo sicuramente di video sorveglianza e di vigilanza magari con le guardie ecologiche". 

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