rotate-mobile
Cronaca

La protesta di Alba Service manda in tilt il traffico. I lavoratori esasperati

I dipendenti della società partecipata si sono riversati in via XXV luglio: lamentano 9 mesi di stipendio arretrato e chiedono l'erogazione delle somme previste dalla legge di Stabilità

LECCE – La città, in una delle sue arterie principali, è stata nuovamente bloccata dalla protesta dei dipendenti di Alba Service. I lavoratori già ieri si erano recati in prefettura per ottenere risposte sul proprio futuro occupazionale ed oggi hanno concesso il bis, riversandosi in via XXV luglio ed attrezzandosi per un corteo che, nel pomeriggio, dovrebbe arrivare fino alla rotatoria del bar Commercio.

Dalle prime ore della mattinata la viabilità nel cuore della città è stata complicata dal lungo ed ostinato sit-in. La tensione dei lavoratori è alle stelle, le risposte vaghe ed insoddisfacenti. Senza trascurare le nove mensilità di stipendio arretrate dalla società partecipata dalla Provincia di Lecce: complessivamente la situazione ha messo in ginocchio 130 famiglie. I lavoratori, impiegati in servizi pubblici essenziali (manutenzione delle strade ed edilizia scolastica) ed in mansioni secondarie (assistenza sociale), vivono da mesi il paradosso di recarsi la mattina in ufficio per timbrare il cartellino ed incrociare le braccia nelle ore successive. Eccetto pochi fortunati che sbrigano le pratiche più urgenti, per il resto manca completamente il lavoro.

L’ente di Palazzo dei Celestini ha sospeso i servizi perché mancano i fondi. Giuseppe Mancarella di Cobas precisa che, in realtà, alcune prestazioni ordinarie e non, relative per lo più agli edifici scolastici, sono garantite in forma di appalto dalle ditte esterne. Ed in fondo lo stesso sindacalista sospetta che “il vero scopo” di questo caos di leggi (a partire dalla riforma degli enti provinciali, detta legge Delrio) e correttivi vari sia quello di “affossare le società pubbliche, come Alba Service, per tornare indietro di vent’anni, al vecchio sistema degli appalti”.

xxvluglio-2-6Già nella giornata di ieri i segretari dei sindacati che affiancano i lavoratori (le categorie di Cgil, Cisl, Uil e Cobas) hanno ricevuto notizie poco confortanti per voce del prefetto: “La Corte dei conti ha impedito alla Provincia di Lecce di anticipare le somme che sono già state destinate all’ente all’interno della legge di Stabilità: avevamo individuato questa soluzione tampone per far ripartire il lavoro, ma anche questa ipotesi è saltata”, puntualizza Mirko Moscaggiuri di Filcams Cgil. L’ammontare complessivo, pari a 245 milioni di euro, doveva essere ripartito tra tutte le province italiane entro il 28 febbraio. Ma la data è slittata di giorno in giorno, e ancora si attende di conoscere l’importo complessivo che spetta alla giunta guidata da Antonio Gabellone per i servizi essenziali, di sua competenza.

A ciò si aggiunge la complessa situazione degli assistenti sociali, una trentina di persone in tutto, destinatari di un aiuto economico assicurato dalla Regione Puglia: “L’assessore Negro aveva assunto un impegno ad erogare una certa cifra per questo servizio e nelle casse della Provincia dovrebbero essere arrivati 1 milione e 300 mila euro – aggiunge Mancarella -: i lavoratori, tuttavia, non ne hanno ancora beneficiato”.

Sul futuro  di Alba Service sembra essere calato il buio pesto. E gli stessi dipendenti devono fare i conti con la pressione dei licenziamenti: la prima fase procedurale si è appena conclusa ed il rischio di tornare a casa diventa sempre più concreto. “Faremo il possibile per evitare questo disastro – assicura il segretario Filcams – tuttavia, senza stipendi e con i servizi bloccati, non so quanto i lavoratori riusciranno a resistere”. Intanto il prefetto ha assunto un impegno a convocare, entro la fine della prossima settimana, un tavolo alla presenza della deputazione salentina e del viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La protesta di Alba Service manda in tilt il traffico. I lavoratori esasperati

LeccePrima è in caricamento