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Cronaca Nardò / Via XXV Luglio

"Ritardi e sovraffollamento". Gli studenti non vogliono timbrare, scintille alla fermata dei bus

Un atto di disobbedienza civile di un centinaio di studenti delle scuole superiori neretine per manifestare il malcontento ha fatto piombare in via XXV Luglio la polizia. E' stato chiamato un secondo pullman di Fse. Si lamentano poche corse e molti disagi. E si tarda ad entrare in classe

NARDO’ – Lamentele a profusione. Gli studenti delle scuole superiori hanno manifestato problemi che variano dal sovraffollamento a presunte mancanze a livello igienico, fino – e soprattutto - alla scarsezza di corse. Con ritardi a entrare in classe e interminabili attese per tornare a casa.

Insomma, poco comfort e molti problemi, tutto stress che si accumula fino a quando non esplode la rabbia, al punto tale da inscenare ieri, verso le 14, una singolare protesta in via XXV Luglio, a Nardò, non lontano dall’ospedale “Sambiasi”, laddove arrivano e ripartono i pullman sui quali quotidianamente salgono i ragazzi che frequentano i vari istituti scolastici cittadini.  

Una protesta che ad un certo punto qualche cittadino di passaggio deve aver visto come suscettibile di pericolose derive, se è vero che ha chiamato il 113, facendo piombare sul posto gli agenti di polizia del commissariato locale, per riportare la calma e sollecitare alla fine un intervento dell’azienda, favorendo l’arrivo di un secondo pullman.

I disagi sono tanti, hanno spiegato i ragazzi, quelli che affrontano quotidianamente la tratta da e per Galatone, Porto Cesareo e Avetrana, e così, oltre un centinaio di studenti hanno deciso spontaneamente d’inscenare un atto di disobbedienza civile: tutti dotati (ovviamente) di abbonamento, si sarebbero opposti a farlo timbrare. Ragion per cui, l’autista non sarebbe stato in grado di ripartire verso le mete previste dal percorso.

Il libretto di circolazione prevede che un pullman di tale grandezza possa trasportare fino a novanta persone (sessantuno sedute, gli altri in piedi), ma di certo il sovraffollamento, con tutto ciò che ne consegue in una sorta di effetto domino, non deve essere apprezzato, così come i presunti ritardi lamentati e la mancanza – appunto - di più corse, che dilatano il tempo d’attesa all’infinito. 

Il concetto, volendo riassumere, è che si paga per un servizio per averne il minimo, ed è stata probabilmente questa la scintilla che ha fatto scattare l’assembramento intorno al pullman e un’accesa discussione. Morale: gli agenti del commissariato hanno funto da mediatori verso una temporanea distensione, facendo in modo che Fse - le linee delle Ferrovie Sud Est - inviasse un secondo pullman.

I due mezzi sono poi ripartiti normalmente. Resta la scia di una protesta non organizzata, e forse per questo anche più vera. E se è vero che questo genere di manifestazioni spontanee possono comportare qualche responsabilità se non placate, forse la voce di questi studenti di oggi, cittadini di domani, merita di essere ascoltata.   

Nota di rettifica: per errore si era indicato in Stp invece che in Fse (Ferrovie del Sud Est) la linea verso cui s'è verificata la manifestazione. Ci scusiamo con la Stp per l'inconveniente. 

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