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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Otranto

Punta Palascia, la Regione vuol vederci chiaro

Otranto: in una nota l'assessorato all'Ecologia chiede con sollecitudine al Genio militare della Marina un chiarimento sui lavori di ampliamento della base che hanno portato alle note contestazioni

Per chi si fosse atteso a breve una replica o un'autodifesa da parte della Marina militare in merito alla questione del progetto di Punta Palascia, soprattutto dopo il polverone degli ultimi giorni, resterà deluso. Non è tardata, invece, la voce della Regione Puglia che, con un proprio comunicato stampa e attraverso l'assessorato all'Ecologia, interviene sull'ipotesi di allargamento della base della Marina ad Otranto e al relativo progetto di ammodernamento di tale struttura presente nella Contrada Palascia. Nella comunicazione, a cura dell'Ufficio Parchi ed indirizzata alla direzione del Genio militare della Marina, si rende noto di come la Regione sia venuta a conoscenza dei lavori avviati sul sito a mezzo stampa; ma soprattutto si ribadisce che "l'area oggetto di intervento ricade all'interno del perimetro del Parco Naturale Regionale "Costa Otranto - Santa Maria di Leuca - Bosco di Tricase" istituito con legge regionale numero 30 del 26 ottobre 2006 (Burp numero 143 del 3 novembre 2006) nonché all'interno del Sic "Costa Otranto - S. Maria di Leuca" cod. IT915002; ai sensi dell'art. 23 della Legge regionale numero 19/97 e degli articoli 9 e 13 della Legge regionale 30/2006, ed in relazione alle norme di cui all'articoli 4 della Legge regionale n. 30/2006 l'Ufficio Parchi della Regione Puglia è competente in merito al rilascio di nulla-osta per tutte le opere ricadenti all'interno delle su menzionate aree. Pertanto con la presente si chiede di essere informati con sollecitudine in merito ad entità e svolgimento dei lavori di cui all'oggetto".

Se il comunicato non esprime un vero e proprio giudizio di merito sulla vicenda, appare piuttosto evidente la perplessità della Regione circa il controverso progetto: anche in via Capruzzi vogliono vederci chiaro e, per questo, si chiedono tutte le informazioni del caso. Sulla questione delle competenze, non sembrano, invece, esserci ampi margini di discussione: la Regione avoca a sé ogni autorizzazione circa le opere ricadenti nell'area Parco. Del resto la questione sta suscitando un vespaio di reazioni e di polemiche e, stando all'esposto presentato dai Giuristi Democratici di Lecce e dalle altre associazioni presenti sul campo, ricorrono gli estremi per l'individuazione di un reato a carico di chi ha avviato i lavori senza le dovute autorizzazioni: la zona è poi soggetta ad almeno 11 vincoli che vieterebbero ogni violazione ambientale. E non da ultimo, il sottosegretario all'Ambiente, Laura Marchetti, ha fatto sapere che Palascia è tra i cinque "fari del Mediterraneo", tutelati dalla Commissione Europea.

Di certo, il merito di aver dato risonanza alla vicenda del "Faro di Palascia", va soprattutto al Comitato "Giù le mani da Punta Palascia", che in poco tempo, ha saputo creare una forte sensibilizzazione intorno al problema. È lo stesso presidente del Comitato, Umberto Lanzilotto, a commentare il comunicato stampa della Regione: "Siamo moderatamente soddisfatti, visto che la Regione si è resa conto di tale situazione; colpisce il fatto che essa abbia appreso il tutto dai giornali, ma è evidente che, se questo è avvenuto, è grazie al nostro Comitato che è stato in grado sollevare un polverone sulla vicenda, cogliendo l'attenzione delle varie testate giornalistiche. Ci auguriamo che da questa vicenda la Regione inizi a seguire un po' di più Otranto e a trattare i tanti problemi che la affliggono". Per la cronaca, una copia della nota della Regione è stata inviata anche al Sindaco di Otranto.

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