LECCE – Un avvertimento? Da quei pochi elementi in mano agli agenti delle volanti parrebbe proprio di sì, anche se saranno le indagini a fare luce sulla raffica di colpi fatta esplodere, intorno a mezzanotte, dalle canne di un fucile a pallini contro l'automobile di una 36enne, in via Reno, nei pressi del carcere di Borgo San Nicola. I colpi hanno infranto il lunotto posteriore e danneggiato parte della carrozzeria della Renault Clio che la donna aveva parcheggiato per strada, prima di rientrare nella sua abitazione, una palazzina di soli tre piani,  dove convive assieme ad un uomo, noto alle forze dell'ordine.

Se dovesse trattarsi di un avvertimento, non sarebbe il primo. Nella tarda serata dello scorso 19 maggio, infatti, il piccolo condominio in cui risiede la coppia fu raggiunto da due colpi di fucile, indirizzati al portone dello stabile. Erano circa le 22 di una domenica e nessuno dei proprietari si trovava in casa. Ma i residenti del palazzo, spaventati dal rumore dei proiettili esplosi, al quale seguì il rombo del motore di un'auto, in fuga a gran velocità, si rivolsero agli agenti della squadra mobile, intervenuti per ascoltare i testimoni. Un mezzo di colore scuro fu, effettivamente, avvistato da uno dei balconi. E costituì il primo elemento sul quale gli investigatori della questura cominciarono a lavorare.

La destinataria di quelle minacce, tuttavia, per i poliziotti, fu la proprietaria della Clio fin dai primi istanti. Intanto le indagini non escludono alcuna pista, e si concentrano soprattutto sugli aspetti legati alla vita privata della coppia, sebbene quest'ultima abbia già dichiarato di non aver ricevuto alcuna intimidazione. La Procura della Repubblica di Lecce ha aperto un fascicolo, affidato al pm Massimiliano Carducci, che raccoglierà altre tracce sull'episodio.