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Cronaca Stadio / Viale della Libertà

Sale la tensione in città. Nove proiettili colpiscono un portone e un negozio

I colpi sono stati esplosi, verso mezzanotte, in viale della Libertà, in direzione del portone di una palazzina e delle due saracinesche di una rivendita di abbigliamento cinese. Sul posto rinvenute due confezioni di cocaina, che alimentano il mistero e aprono diverse ipotesi | La notte prima attentato al bar Bellini

LECCE – Tensione alle stelle a Lecce, dove la tregua ha il contorno confuso delle ombre disegnate dalla nebbia di questa notte. Altri colpi. Altri nove. Il rumore della raffica si è avvertito in viale Libertà, all’altezza del civico 103 poco prima di mezzanotte. Forse è stata impiegata una semiautomatica, ma non si può escludere una mitraglietta. Ignoti hanno indirizzato gli spari verso una palazzina collocata a breve distanza dell’edificio ormai abbandonato che un tempo ospitava la dogana. I residenti hanno allertato le forze dell’ordine e la conferma è giunta poco dopo.

Non è detto però che proprio portone e saracinesche fossero il vero obiettivo. Alcuni dettagli, come il ritrovamento di dosi di stupefacente proprio nelle vicinanze, lasciano propendere anche per altre piste, e cioè che qualcuno stesse spacciando in quella zona e che possa quindi essere avvenuto un agguato.  

I colpi potrebbero essere stati esplosi da qualche mezzo in corsa, ma questa non è una certezza assoluta. Le sventagliate, dall'alto verso il basso. Se sia stata usata un’auto o una moto per la fuga, non è ancora chiaro. Di certo, due proiettili si sono conficcati nel portone di un’abitazione (al si sopra sorgono due piani che ospitano appartamenti privati), ulteriori sette hanno colpito le saracinesche vicine, quelle dietro le quali si trovano la vetrina del negozio d’abbigliamento "Good look", gestito da commercianti di nazionalità cinese. Per l’esattezza, quattro hanno perforato la prima serranda e tre la seconda. Il vetro non s'è frantumato, ma i proiettili, calibro 7.65, l'hanno comunque danneggiato.  

Gli agenti di polizia della sezione volanti e i colleghi della scientifica hanno rinvenuto otto bossoli in mezzo a viale della Libertà, durante un primo sopralluogo. Ma i colpi sono nove, appunto, come si evince dal numero dei fori complessivi, fra serranda e ingresso della palazzina.

Sul posto sono intervenuti anche carabinieri del nucleo radiomobile. E durante i primi rilievi non sono mancati i colpi di scena: due bustine, contenenti cocaina, sono state infatti scoperte sul posto. Erano proprio accanto all’ottavo bossolo, nei pressi della gomma di un’auto posteggiata davanti al "Vivaio Gallio", dove fino a poco tempo addietro erano collocati anche gli uffici del corpo forestale. Le dosi di droga sono state recuperate dagli agenti di polizia.

IL MISTERO DELLA COCAINA

Diverse persone si sono fermate a gettare uno sguardo, o perché di passaggio, o in quanto attirate dal fatto che la strada fosse stata provvisoriamente chiusa con nastri bianchi e rossi posti di traverso, per permettere alla scientifica di svolgere i rilievi. Cosa c'entra la droga, in tutto questo? Forse è stata abbandonata poco prima proprio da alcuni individui alla vista del personale della questura. Ma è solo un’ipotesi, e anche piuttosto debole.

Di certo, il ritrovamento non fa che alimentare inquietudine e aggiungere un velo di mistero. Perché potrebbe essere veramente la chiave di tutto. I due involucri, bianchi e chiusi all’estremità con nastro adesivo nero, sono stati repertati assieme al resto del materiale rinvenuto sul posto, destinato ad approfondimenti investigativi. 

L’episodio della sparatoria, il secondo di fila in due notti, non è di chiara lettura. Si stratifica sugli altri delle ultime ore, in primis quello che ha visto vittima il bar Bellini in zona Salesiani, ma deve ancora essere inquadrato. Chi era il destinatario dell’avvertimento, il negozio, qualche residente della palazzina o, come detto, magari qualcuno di passaggio, riuscito a scappare incolume?  

Il proprietario del negozio - affittato ai commercianti cinesi - è un uomo originario di Milano e residente a Lecce, Stefano Balsamo, incensurato. Abita con la compagna e il figlio proprio in un appartamento di quella palazzina. Oltre a non aver mai avuto problemi con la giustizia, Balsamo non avrebbe mai neanche subito minacce, così come gli stessi affittuari. I gestori del negozio asiatico (dove fino a pochi anni addietro c'era un piccolo supermercato) e lo stesso proprietario degli immobili sono stati ascoltati fino a tarda ora dagli agenti.  

Il caso, dopo il primo intervento delle volanti, è stato preso in consegna dalla squadra mobile. E gli investigatori, inevitabilmente, si chiedono se vi sia un legame con altri fatti, sempre recenti, molto più diretti e cruenti. Una domanda, quest'ultima, finora senza una risposta certa.

E c'è di più. Il ritrovamento della cocaina potrebbe svelare una dinamica particolare. Ad esempio, proprietario dell'immobile e negozianti potrebbero non essere stati i veri destinatari. I colpi, cioè, esplosi contro qualcuno in fuga, dopo una lite dovuta proprio a questioni di droga.

Quella dell'obiettivo in movimento non è una teoria da scartare a priori. Anzi. Potrebbe in qualche modo giustificare la caduta della droga, magari persa (o abbandonata) dall'ipotetico inseguito o addirittura dall'inseguitore. A quel punto, la raffica potrebbe aver solo casualmente interessato l'immobile. Da considerare che i bossoli sono stati rintracciati sul versante del vivaio, quindi di fronte allo stabile.

Questo potrebbe far pensare o che il mezzo si muovesse verso il centro, piuttosto che verso la marina di San Cataldo, o che la persona che impugnava l'arma fosse ferma in piedi, di fronte alla palazzina fatta oggetto di raffiche, e che sia poi fuggita in una direzione da stabilire. Mancano testimoni oculari all'appello, quindi il campo è aperto ad ogni scenario. La speranza è che diverse videocamere di sorveglianza di varie attività commerciali possano aver inquadrato qualche movimento insolito.   

L'obiettivo reale è tutto da stabilire

TROPPI EPISODI IN POCO TEMPO

D’altro canto, le armi si stanno impiegando molto, ultimamente, e non solo a Lecce (in alto, sotto la foto d'apertura, i link che rimandano ai fatti recenti nel capoluogo). Agguati contro case e attività commerciali, come veri e propri ferimenti o persino omicidi toccano anche nord Salento, come dimostrano i casi dei mesi scorsi di Trepuzzi, Squinzano e Campi Salentina. Insomma, se il filone non è sempre individuabile con precisione, l’unica evidenza è che la criminalità sembra voler alzare il tiro. 

LA LETTERA AL PREFETTO: "NON ABBASSARE LA GUARDIA"

Il vice presidente vicario del gruppo Pdl alla Regione Puglia Erio Congedo ha inviato in queste ore al prefetto di Lecce Giuliana Perrotta una lettera con la quale chiede di farsi carico dell’invito a non abbassare la guardia di fronte alla recrudescenza dei fenomeni criminosi nel Salento negli ultimi giorni. “La prego di considerare la mia massima gratitudine per il lavoro che la Prefettura, le forze dell’ordine e la magistratura fanno quotidianamente sul territorio per il contrasto di fenomeni criminosi - è la premessa di Congedo -, gli sforzi compiuti negli ultimi anni, com’è noto, hanno permesso di fornire una risposta eccezionale alle attività della criminalità organizzata nel Salento".

"Conosco - scrive ancora - le difficoltà con cui si è costretti a fare i conti in termini di risorse disponibili e i problemi crescenti del Salento a livello sociale ed economico, che spesso agevolano l’osmosi tra il nostro tessuto civile e l’operosità delinquenziale di vecchie e nuove schiere criminose. In questi giorni sto raccogliendo la preoccupazione di tanti cittadini in relazione al susseguirsi di episodi anche molto gravi, come intimidazioni violente, assalti a esercizi commerciali e distributori di benzina, sparatorie in pieno giorno, rave party clandestini. La frequenza con cui accadono e la minaccia che rappresentano per la tranquillità di tutti noi, costituiscono un fondato motivo di allarme".

"La prego - chiede - di farsi carico dell’invito a non abbassare la guardia e a non sottovalutare quella che oggettivamente sembra una inquietante recrudescenza del crimine e dell’illegalità. Da rappresentante delle istituzioni e da cittadino - conclude la lettera - sono certo che anche in questo momento lo Stato saprà adeguatamente fronteggiare le insidie alla pacifica e civile convivenza del Salento”.

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