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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Casarano

Bar distrutto per estorsione e rapina con mazze da baseball e ordigno

A Casarano arrestati due soggetti autori di una lunga serie di reati, compresi furti e ricettazione. Ma il culmine è stato un raid devastante per ottenere denaro da un commerciante. I carabinieri li hanno incastrati dopo indagini

CASARANO – Si sono presentati la mattina del 4 ottobre scorso nel Bar Anthony e hanno iniziato a bere birra. “Qui non paghiamo”, hanno detto. Poi, hanno presentato loro, piuttosto, il conto. Volevano denaro, qualche centinaio di euro, fissando un appuntamento per quello stesso pomeriggio nei pressi della chiesa della Madonna della Campana, sulla collina da cui si domina Casarano.

Un’estorsione bella e buona, probabilmente la richiesta della prima di una lunga serie di rate che avrebbero potuto pretendere ogni mese. Ma all’appuntamento non si è presentato nessuno e così, nel primo pomeriggio, sono tornati alla carica. Per far capire che non scherzavano.

Il raid nel bar con mazze e ordigno

Felpe con cappucci, hanno trovato all’interno il figlio del titolare. Lo stresso incontrato in mattinata. Entrambi impugnavano mazze da baseball. Hanno preteso (e a quel punto ottenuto)  il registratore di cassa contenente l’incasso della mattinata. E, non contenti, hanno iniziato a sfasciare le vetrine d’esposizione e i mobili. E non era ancora nulla. Il “tocco” finale, è stato un ordigno, fatto esplodere dentro il locale. Provocando danni ingenti. Quando i due sono fuggiti, il bar sembrava il set di un film di guerra.

Estorsioni e rapine sono un cancro che va stroncato sul nascere, prima che diventino metastasi. E, nella vicenda in questione, sono arrivati gli oncologi giusti, i carabinieri del Nucleo operativo di Casarano, con l’ausilio dei colleghi della stazione. I quali, con il coordinamento nelle indagini del pubblico ministero Luigi Mastroniani, hanno individuato quali autori di tutto Francesco  Memmi, 30enne, e Luigi Tartaglione, 50enne, entrambi  del posto (anche se il secondo, formalmente, ha residenza a Ugento).

Già esperti in furti e ricettazione 

MEMMI Francesco-2Le indagini sono andate avanti per diverso tempo, accertando anche altri episodi a carico dei due, precedenti allo scenografico raid nel bar. Soprattutto Memmi, si sarebbe dato da fare nel ramo dei furti. Il 19 agosto avrebbe tentato di rubare furto in un’abitazione di via Marsala, rompendo una finestra. Ma, scoperto dalla vittima, era subito scappato senza spingersi oltre.

Pochi giorni dopo, il 22 agosto, avrebbe forzato la portiera anteriore destra di una Lancia Y di una 33enne casaranese, parcheggiata in via Corte San Giuseppe, rubando la borsa custodita nell’abitacolo con denaro contante. Ancora, il 1° ottobre scorso, Memmi sarebbe tornato alla carica in una casa, questa volta in via Padre Chetry. Rompendo sempre una finestra, infilandosi in camera da letto e portando via diversi monili d’oro di proprietà di una 53enne.

TARTAGLIONE Luigi-2Tartaglione, invece, dovrà rispondere di ricettazione. L’8 ottobre, quindi qualche giorno dopo l’assalto al bar, avrebbe consegnato un anello in oro giallo con pietra azzurra,  proveniente da un furto in abitazione avvenuto il 1° ottobre, a un negozio di “compro oro” di Casarano. I militari hanno recuperato il prezioso anello, restituendolo alla proprietaria, che li ha ringraziati di cuore: al di là del valore economico, era soprattutto un cardo ricordo a cui teneva molto.

Accusati di una lunga sfilza di reati

Chiusa la fase investigativa sul loro conto, questa mattina è scattata l’operazione ribattezzata significativamente “Breaker bar”. I due sono stati rintracciati e trascinati in carcere, su ordine del gip del Tribunale di lecce. Rispondono di rapina, estorsione, danneggiamento in concorso e aggravato, oltre che – singolarmente – di furto e tentato furto l’uno e ricettazione l’altro.

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