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Cronaca Maglie / Via Scorrano

Il rapinatore spara, ferito un tabaccaio. Preso durante la fuga

I carabinieri hanno arrestato Antonio De Cagna, 36enne di Scorranno. E' il bandito che ha esploso un colpo d'arma da fuoco, colpendo ad una gamba il proprietario di una tabaccheria. L'uomo è ora ricoverato all'ospedale di Scorrano

 

MAGLIE – Addosso aveva una tuta da lavoro griffata con il marchio di una nota multinazionale del petrolio, la testa era fasciata da un passamontagna arancione. Difficile scordare certi dettagli. Antonio De Cagna, 36enne di Scorrano, è entrato intorno alle 13,30 nella tabaccheria di Donato Bello, suo coetaneo, magliese, con la ferma intenzione di guadagnare il corrispettivo di uno stipendio medio mensile nel modo più veloce: puntandogli contro una pistola calibro 7.65. Un’arma vera, non il classico giocattolo scappucciato del tappo rosso.

I furti e le rapine, nel Salento, stanno crescendo come un’onda in piena e carica di foschi presagi, e i malviventi fanno (e hanno) sempre più paura. I “professionisti” freddi e impassibili di una volta stanno lasciando il campo a giovani arrabbiati, inesperti, che impugnano strumenti di morte con mani tremolanti.

Donato Bello, però, come tutti quei commercianti che hanno un moto di reazione istintivo, deve aver digerito molto male il boccone amaro del sopruso, materializzatosi davanti ai suoi occhi sotto forma di rapinatore mascherato, nel bel mezzo dell’ennesima giornata di lavoro. E’ insorto di fronte a quell’uomo ancora sconosciuto e gli ha lanciato il cassetto addosso, quando questi ha ordinato con tono perentorio di dargli il denaro.

E’ bastata quella reazione stizzita a scatenare l’ira del malvivente. Ed è partita la pistolettata, verso il basso, non tanto, però, da non andare a segno. Bello è stato colpito alla coscia sinistra. Il proiettile ha trafitto la gamba, fuoriuscendo.

E’ stato in quel momento che un cliente, amico del titolare, che fino a quel momento era rimasto impassibile, ha preso la situazione in mano. “Non sparare, basta. Te li do io i soldi”. Ed è stato sempre in quel momento che il rapinatore, già nervoso e quindi poco lucido, ha fatto la mossa sbagliata. Perché, sul bancone, non ha posato solo il sacchetto da colmare di banconote fruscianti e monete – in cassa c’erano un migliaio di euro –, ma anche la pistola. E il cliente è stato lesto nel mettervi le mani sopra, per disarmarlo. N’è nata una drammatica e rapida colluttazione. Pochi istanti, dopo i quali il rapinatore ha preferito fuggire, avendo ormai perso completamente il controllo della situazione.

DE CAGNA Antonio-2E mentre il titolare veniva soccorso e condotto presso l’ospedale civile di Scorrano (prognosi, trenta giorni, salvo complicazioni), il cliente e un passante, arrivato in quei momenti in auto e accortosi di quanto stava avvenendo, hanno inseguito per un breve tratto l’uomo. Vedendone la via di fuga. E soprattutto il mezzo usato: un’Apecar. Per giunta di proprietà, si sarebbe scoperto dalla targa. Davvero insolito, per una rapina a mano armata, che ha bisogno, per essere portata a buon fine, di mezzi rapidi, come auto di una certa cilindrata, o sfuggenti, come gli scooter. Possibilmente rubati.

Un altro dettaglio non è sfuggito ai testimoni: il fatto che il rapinatore avesse il passo claudicante. Targa, modo di camminare, il fatto che l’Ape avesse imboccato la direzione per Scorrano, sono stati elementi tornati utili da subito ai carabinieri della compagnia di Maglie, coordinati dal maggiore Andrea Azzolini, che hanno individuato a breve l’abitazione del sospettato, a Scorrano. Lì, era posteggiata l’Ape. Ma De Cagna, in casa, non c’era. Sguinzagliati tutti i militari nel paese, alla fine l’uomo è stato notato passeggiare in bicicletta nel centro. Fermato, pare abbia anche opposto una certa resistenza. Addosso aveva abiti diversi, rispetto a quelli usati per la rapina, ma durante la perquisizione in casa, i carabinieri hanno scovato passamontagna color arancio e tuta da benzinaio. I testimoni non hanno avuto difficoltà a riconoscerli. Sentito il magistrato di turno, Carmen Ruggiero, De Cagna è stato arrestato con le accuse di lesioni personali, rapina e resistenza a pubblico ufficiale.

La vicenda, rocambolesca e per certi versi bizzarra, si segnala, però, anche e soprattutto per essere l’ennesima in cui si è rischiata la tragedia. A metà luglio, dentro Melendugno, un rapinatore solitario sparò e colpì anche in quel caso la vittima ad una gamba, all’interno di un’agenzia di assicurazioni. Verso la fine dello stesso mese, ancora una rapina a mano armata, con colpo di pistola, ma per fortuna nessun ferito, in una bigiotteria del centro di Lecce. Poi, un’altra cruenta storia di cronaca nera che ha fatto discutere ed ha lasciato il segno, il ferimento di un carabiniere fuori servizio, che ha sventato un assalto nel Mercatone Uno sulla via per San Cesario, e per questo è stato pestato con violenza. Infine, di recente, l’intervento di un agente di polizia, anche questi libero dal servizio, con colluttazione all’interno di un supermercato di San Pio, dopo una rapina.

I casi di reazione ai soprusi si moltiplicano, i rischi aumentano e, intanto, si segnalano anche particolari categorie prese di mira: tabaccherie e distributori di benzina, che nelle ultime settimane sembrano essere diventati quasi una moda. Proprio per questo motivo, il prefetto Giuliana Perrotta, ha deciso di convocare per giovedì 27 settembre una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Si parlerà di misure da adottare per “contrastare tale fenomeno”. Prima che sia troppo tardi. 

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