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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca Poggiardo

Materiale pedopornografico nel pc, chiesta pesante condanna per Gianfreda

Tre anni e sei mesi è la pena richiesta del pubblico ministero Carmen Ruggiero nel giudizio con rito abbreviato nei confronti di Aurelio Gianfreda, ex consigliere regionale dell'Idv, accusato di detenzione e condivisione di materiale pedopornografico con l'aggravante dell'ingente quantità

LECCE – Tre anni e sei mesi è la pena richiesta del pubblico ministero Carmen Ruggiero nel giudizio con rito abbreviato nei confronti di Aurelio Gianfreda di Poggiardo, ex consigliere regionale dell’Idv, accusato di detenzione e condivisione di materiale pedopornografico con l’aggravante dell’ingente quantità. L’accusa ha invece chiesto l’assoluzione per i reati di produzione e divulgazione di materiale pedopornografico.

La nuova contestazione era giunta nel corso della scorsa udienza dinanzi al gup Annalisa De Benedictis, dopo l’ascolto del consulente nominato dal giudice: l’ingegnere Luigina Quarta, cui era stato conferito l’incarico di analizzare pc, rete Wi-Fi, supporti, telefoni, tabulati e celle agganciate. Dall’attenta analisi dell’esperto informatico sarebbero emerse alcune foto pornografiche che ritraevano una giovane ragazza. Immagini realizzate con un apparecchio dell’imputato. La difesa ha però dimostrato che si trattava di una maggiorenne.

La posizione di Gianfreda potrebbe inoltre essere sensibilmente ridimensionata dall’altro imputato, Cosimo Damiano Gravante, 57enne, suo collaboratore, che in un memoriale depositato dal suo legale, l’avvocato Paolo Cantelmo, si era assunto la responsabilità di quanto rinvenuto nello studio professionale condiviso con Gianfreda. Il 57enne ha patteggiato una pena di otto mesi.

Aurelio_Gianfreda-4L'inchiesta, partita da Trento, avrebbe evidenziato la presenza su un pc di materiale fotografico e video contenente scene di sesso con minorenni. Alcuni file-civetta (cioè, appositamente immessi per stanare chi naviga a caccia di tale materiale scabroso, una sorta di trappola) sarebbero stati scaricati su un computer del suo studio d’ingegnere, condiviso con, l’altro indagato, Cosimo Damiano Gravante, 57enne.

La polizia postale, seguendo le tracce informatiche, è quindi arrivata, nel maggio del 2011, anche nel suo ufficio e, dopo una perquisizione, ha sequestrato diversi supporti. In particolare “69 supporti ottici contenenti centinaia di foto e filmati”. Due Dvd sarebbero stati sequestrati allo stesso Gianfreda, oltre a un pc di Gravante.

Nel corso delle indagini il sostituto procuratore titolare del fascicolo, Carmen Ruggiero, ha nominato due consulenti, Raffaele Colaianni e Valerio Catino, che hanno analizzato anche il tipo e la modalità degli accessi eseguiti sul router (lo strumento che consente il collegamento alla rete Internet) installato presso lo studio di Gianfreda a Poggiardo. La consulenza dei due periti risulta allegata agli atti d’indagine.

L’imputato è assistito dagli avvocati Luigi Corvaglia e Corrado Sammarruco.

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