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Cronaca

Attività estrattive in Puglia: il Tar blocca il pesante aumento delle tariffe

I giudici amministrativi hanno emesso un'ordinanza cautelare. Nel merito si discute a febbraio: auspicata intanto la riapertura di un tavolo tecnico

LECCE – Il Tar Puglia, sezione di Bari, ha per il momento bloccato l’incremento delle tariffe del settore estrattivo decretato dalla giunta regionale nell’aprile scorso, con invito al pagamento entro la fine di maggio del materiale estratto nel 2017. In caso di inadempienza, aveva scritto il dirigente del settore a tutti i titolari di autorizzazione per l’esercizio delle attività di cava, applicazione degli interessi legali, procedure di recupero coattivo e sanziona amministrativa da mille fino a diecimila euro.

Più di quaranta aziende della provincia di Lecce hanno aperto un contenzioso presentando ricorso e chiedendo intanto un provvedimento cautelare: a seconda della tipologia del materiale estratto, l’incremento andrebbe da sei a sedici volte le tariffe in vigore. I giudici della terza sezione del Tar di Bari hanno deciso di accogliere l’istanza di sospensione degli effetti della delibera, di invitare le parti a riaprire un tavolo tecnico che consente di giungere a un tariffario che sia sostenibile per le imprese, ma al contempo adeguato alle esigenze dell’amministrazione regionale. Nelle more di questo auspicato confronto, i cui risultati dovrebbero comunque essere comunicati entro il 31 ottobre, le imprese estrattive dovranno comunque versare la propria quota secondo i parametri dell’anno precedente, adeguati agli indici Istat.

Della questione si discuterà nel merito nel corso dell'udienza fissata per il 13 febbraio del 2019. “La decisione – affermano con soddisfazione gli avvocati Valentina Mele e Oronzo Marco Calsolaro che hanno rappresentato in giudizio i ricorrenti – consente di evitare il collasso di un settore molto importante per l’economia pugliese e attraversato ormai da anni da una grave crisi e da diverse problematiche che ne minacciano la sopravvivenza; essa consente quindi di mantenere in vita  un settore che conta più di mille occupati e che ha un’importanza notevole per l’edilizia e per l’infrastrutturazione del territorio pur oggetto di misure premiali e di rilancio”.

La creazione del fronte del settore estrattivo nell’azione giudiziaria è stata favorita dal presidente di Confindustria Lecce, Giancarlo Negro, e da Cristina Mercuri e Lucrezia Vantaggiato, responsabili della sezione Materiali dell’associazione degli industriali.

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