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Cronaca

Riecco "Nonno Benito": il decano dei borseggiatori ci riprova a 88 anni

Originario del Salento, è stato arrestato a Roma: stava cercando di derubare il portafogli di un turista milanese di 16 anni

ROMA – Il lupo perde il pelo, ma non il vizio e nemmeno in tarda età qualcuno intendere trasgredire a questa regola. Agli anziani, poi, viene spesso ripetuto fino alla nausea di essere attivi, di allenare fisico e mente per evitare la decadenza della tarda età.

Lui, “Nonno Benito”, al secolo Benito Boellis, originario di Gallipoli, da decenni residente a Roma, non se l’è fatta ripetere: a 88 anni suonati, ha provato ancora una volta la specialità che l’ha reso celebre, quella di sfilare il portafogli a un turista. Un ragazzino, per la precisione, di appena 16 anni, milanese e nella Capitale in visita turistica. Peccato per il decano dei mano lesta che a bordo del bus dov’è avvenuto il fattaccio, vi fossero, confusi fra i passeggeri, carabinieri della compagnia di Piazza Dante.

Precedenti a non finire (leggete un po’ di chi si scrisse nel 2012, quando aveva “solo” 83 anni), a molti che viaggiavano sul bus della linea 64, deve essere apparso un insospettabile vecchietto. Esile, barba e capelli lunghi, era salito poco prima dalla porta centrale. Ma i militari, che sono abituati a osservare tuto e tutti, l’avevano probabilmente già riconosciuto e così, quando “Nonno Benito” ha sfilato il portafogli dalle tasche del malcapitato, sono scattati in avanti.

Sembra che il decano di borseggiatori abbia anche abbozzato una giustificazione: “Ma come, l’ho appena raccolto da terra e lo stavo per restituire al ragazzo”, sarebbero state – grossomodo - le sue parole; ma i militari non hanno abboccato all’amo, anche perché il denaro (guarda caso) non c’era più. Altrettanto lestamente, era già scivolato nelle sue tasche.

Recuperata e restituita la refurtiva al 16enne, Benito Boellis ha dovuto fare l’ennesima gita della sua vita nelle camere di sicurezza della caserma dei carabinieri, in attesa di ritrovarsi ancora una volta nelle aule di un tribunale per il rito direttissimo.

“Nonno Benito” è una figura quasi leggendaria, ormai. I primi guai con la giustizia risiedono al lontano 1954, quando era ancora nel Salento. Poi, anni dopo, s’è ritrovato a Roma, di cui ormai è cittadino adottivo, dove ha consumato un numero impressionante di reati contro il patrimonio, sia in concorso, sia da solo.

(In collaborazione con RomaToday)

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