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Cronaca

Rifiuta le avance e non vuole prostituirsi, pestata e violentata

La vittima è una 20enne nigeriana. Un suo connazionale rintracciato nel capoluogo salentino, l'altro si trovava in provincia di Foggia. "Vieni con me a Lecce". Al rifiuto, calci, pugni e abusi. Tutto denunciato alla polizia

FOGGIA – Avrebbe voluto portarla a Lecce con sé, perché si prostituisse. Proprio quel tipo di vita che la vittima, una ragazza nigeriana di 20 anni, aveva deciso di abbandonare per sempre. Al rifiuto, sarebbe stata pestata e violentata. Ma lei ha trovato il coraggio di rivolgersi alla polizia e a far arrestare i due presunti aguzzini, giovani connazionali.

E’ l’ennesima, turpe storia di abusi e costrizioni ai danni di ragazze che arrivano in Italia con la speranza di un’esistenza più dignitosa, per poi ritrovarsi nel giro della prostituzione, dal quale è difficile uscirne.  E le indagini, iniziate a Foggia, hanno raggiunto anche Lecce, dov’è stato rintracciato i protagonista principale della vicenda, Ahmed Shaban, 27enne, finito in carcere insieme con Jeremiah Omomoh, 26enne. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip del tribunale di Foggia il 3 ottobre. L’accusa violenza sessuale di gruppo.

Jeremiah Omomoh è stato rintracciato presso la baraccopoli nell’area esterna del Cara di Borgo Mezzanone (Manfredonia), conosciuta come ex pista, dagli agenti della II sezione criminalità diffusa, straniera e prostituzione della squadra mobile foggiana; Ahmed Shaban, invece, era nel capoluogo salentino, ed è qui che l’hanno ammanettato i poliziotti, sebbene anch’egli risulti domiciliato nel Foggiano.

I fatti risalgono al 4 settembre scorso. La ragazza, giunta in Italia a maggio del 2017 via mare dalla Libia, con scalo a Lampedusa,  si era poi trasferita  in un centro di accoglienza per rifugiati di Torino. Qui era rimasta per circa due settimane. Poi, si era allontanata volontariamente per raggiungere Borgo Mezzanone. Erano i primi giorni di agosto.

La donna, due giorni dopo l’aggressione, ha denunciato i fatti presso la questura di Foggia. Ai polizotti ha spiegato che, dopo aver deciso di abbandonare la prostituzione, esercitata per bisogno economico, il 4 settembre era stata avvicinata da Ahmed. Questi le avrebbe proposto sia un rapporto sessuale, sia di seguirlo a Lecce per continuare a prostituirsi. Entrambe le richieste, respinte.

A quel punto, Ahmed, con l’aiuto di Jeremiah, avrebbe afferrato la donna per tenerla ferma impedendole di scappare, abusando di lei e colpendola al volto con pugni e schiaffi. 

Inutili anche le urla: i due nigeriani avrebbero continuato nelle violenze, con Ahmed che le avrebbe anche messo una mano sulla bocca e l’altra  intorno al collo, facendole perdere i sensi per qualche istante. La vittima, trasportata in pronto soccorso, era stata poi ricoverata presso il reparto di neurochirurgia ospedaliera. E proprio qui, in ospedale, ha trovato la forza di ribellarsi, maturando l’idea di denunciare i due connazionali.

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