Presunta corruzione nell’Ato Lecce 3, in sei a giudizio a fine giugno
E' fissata per il 28 giugno la data in cui gli imputati dovranno presentarsi dinanzi ai giudici della prima sezione del Tribunale di Lecce. Sarebbero tutti coinvolti nella complessa vicenda legata agli appalti del consorzio di comuni che si occupa dello smaltimento e del ciclo di rifiuti urbani
Per questo, secondo il pubblico ministero Giovanni Gagliotta, Causo e la Lopez, sua socia in uno studio professionale, sarebbero stati pagati dalle imprese con fatture legate a opere di progettazione per complessivi 91mila euro. Gli appalti in questione sono quelli relativi ai comuni di Terra di Leuca (deliberato nel giugno 2005); del comune di Taviano (deliberati nel dicembre 2005 e aprile 2006); e di Racale (deliberato nel dicembre 2004). Appalti (per un valore di circa 21 milioni di euro) poi assegnati alle imprese degli imputati. L’accusa nei loro confronti è di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio. Causo avrebbe inoltre, secondo l’ipotesi accusatoria, omesso “dolosamente e falsamente di riscontrare l’inesistenza delle aree adibite a centro di raccolta dei rifiuti (cosiddetto ecocentro)”. Aree che, seppur obbligatorie, non sarebbero mai state realizzate dalle imprese.
Causo, indagato inizialmente per turbativa d’asta, ha sempre respinto ogni accusa, precisando di aver svolto nell’ambito delle vicende contestate una mera attività di consulente esterno e di non aver mai avuto alcuna influenza nella gestione e l’aggiudicazione degli appalti. Gli indagati sono assistiti dagli avvocati Viola Messa, Michele e Giuseppe Bonsegna, e Massimo Fasano.