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Cronaca Litorale

Omicidio Zuccaro, ritrovate le due auto del ricercato Arseni. La Bmw usata per la fuga

I carabinieri hanno rinvenuto una Mercedes Clk e una Bmw 320, entrambe appartenenti al presunto killer di Gianfranco Zuccaro, freddato il 7 luglio nella piazza di San Cesario. Uno dei due mezzi era parcheggiato a San Cataldo, l'altro in una proprietà a San Donato

SAN CATALDO (Lecce) – Una Mercedes Clk Coupè ed una Bmw 320 sono state rinvenute, nella tarda mattinata, dai carabinieri del nucleo investigativo di Lecce. Non si tratta di due auto qualunque, ma dei mezzi in uso a Lorenzo Arseni, il 47enne di San Cesario di Lecce, con precedenti per droga, e vicinanza, in passato, agli ambienti della Sacra Corona Unita, ora ricercato per l'omicidio avvenuto due settimane addietro. Sarebbe in fuga con moglie e figlia. 

La Bmw, in particolare, dopo una serie di indagini, è stata rintracciata parcheggiata in una proprietà del padre dell'uomo, nei pressi della pineta poco distante dall’ingresso della marina leccese. I militari hanno proceduto ad alcune perquisizioni nelle abitazioni. Dopo essere stata sottoposta ad un primo esame da parte della scientifica, e recuperata dai militari dell’Arma, è stata  condotta nel deposito giudiziario leccese, che ha sede sulla via per Villa Convento e Novoli, assieme alla Mercedes. Quest’ultima è stata ritrovata in un'abitazione in uso ad Arseni, a San Donato di Lecce.

E’ ancora presto per dirlo, ma forse gli investigatori potrebbero avere in mano alcuni dettagli decisivi, per rintracciare il fuggitivo. Una cosa è certa: la Bmw, in particolare, è ricoperta dalle macchie lasciate dalla pioggia caduta domenica scorsa, e questo potrebbe essere un segno del fatto che sia stata ferma, e quindi esposta alle intemperie, da diverso tempo. Dunque, un’ipotesi è che San Cataldo possa essere una tappa tracciata fin dalle prime battute dall’uomo. Tanto più che gli investigatori ne sono certi: proprio la Bmw sarebbe l'auto usata dal 47enne per fuggire dalla scena del delitto.  

Arseni, infatti, è ritenuto il killer di Gianfranco Zuccaro, bodyguard 37enne, freddato nella piazza centrale di San Cesario di Lecce da tre colpi di pistola calibro 7,65, che lo hanno raggiunto al torace, trapassandogli il fegato e il polmone. Così come evidenziato dall'esame autoptico eseguito dal medico legale Roberto Vaglio.  La vittima, che nel mondo della vigilanza notturna lavorava ormai da tempo, di recente era finito nel mirino di alcuni individui che, ad ottobre del 2012, avevano provveduto ad appiccare le fiamme sul portone dell'abitazione, e finendo per arrecare danni anche alll’auto della sorella.

Le videocamere di sorveglianza impiantate all’esterno della pasticceria “Natale” del comune dell’hinterland leccese ritrassero, quell’afosa domenica 7 luglio, un’accesa discussione tra la vittima dell’agguato e un uomo poi identificato come Arseni. Il volto dell’indiziato principale, secondo le tesi investigative avanzate dagli inquirenti, corrisponderebbe dunque a quello di Arseni, ricercato da quasi due settimane, e per nulla nuovo alla latitanza.

mercedes-5Venti anni addietro 1992, infatti, fece nuovamente perdere le tracce per mesi. Gli inquirenti lo cercavano per fatti di droga e giunsero all’arresto di altri individui che avrebbero favorito la sua irreperibilità, fra cui Lucio Vetrugno , detto “Lucio della tigre”, tornato nelle cronache nel 2010, a seguito del suo assassinio. Nei giorni scorsi, come si ricorderà, era avvenuto un altro interessante ritrovamento: una pistola e una mitraglietta Skorpion. Entrambe le armi sarebbero proprio della vittima. La pistola era in casa, a Sam Cesario, la mitraglietta nell’abitazione di una persona di sua conoscenza, a Lecce.

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