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Cronaca

Roma: Palascìa, nulla di fatto. E la saga si allunga

Nulla di fatto neanche questa volta. Le parti che si sono incontrate a Roma ferme o quasi alle posizioni di partenza. Necessario un tavolo tecnico per la svolta. Sarà programmato presto ad Otranto

Ore 18,45. Si chiude il lungo e atteso incontro a Roma presso il Ministero dell'Ambiente su Palascia. Quali novità si colgono dopo il dibattito serrato? Parafrasando un pezzo della Bandabardò che diceva "Tre passi avanti, uno indietro per umiltà", si dovrebbe forse piuttosto dire "Un passo avanti e tre indietro per incompatibilità". Ebbene si, l'incompatibilità delle posizioni sembra essere di fatto il dato che si registra a pochi istanti dal termine del confronto tra le parti: tutti hanno mantenuto le posizioni di partenza. Dalla Difesa, che ha sostenuto l'importanza del progetto di sicurezza, al genio militare rappresentato dal generale, Felice Resce, che ha sottolineato la necessità di realizzare il progetto nel modo che gli esperti tecnici della marina militare l'hanno concepito; dall'altra parte, gli Enti locali hanno ribadito la propria perplessità e l'assoluta contrarietà ad una struttura che possa creare danni all'area Parco. È stata presentata, dunque, la nuova bozza delle tavole progettuali, di cui si era tanto discusso nei giorni scorsi; sia alle istituzioni locali che al comitato "Giù le mani da Punta Palascia", quella bozza non è affatto piaciuta.

Naturalmente il "pomo della discordia" è stato rilevato nell'ipotesi di concepire un grosso scavo per realizzare il progetto interrato. Su questo punto, sia il presidente della Provincia di Lecce, Giovanni Pellegrino, che il sindaco di Otranto, Luciano Cariddi, hanno evidenziato la propria contrarietà con particolare convinzione. Importante la mediazione del sottosegretario all'Ambiente, Laura Marchetti, che ha voluto riportare l'attenzione sulla necessità di programmare un tavolo tecnico, dove poter concretamente intervenire sul progetto. L'on. Marchetti ha sottolineato che l'assenza di un tavolo tecnico abbia di fatto creato uno stallo alla concertazione, dimostrando l'assoluta necessità di doverlo convocare a breve. Per questo, l'incontro si è concluso con la decisione, seppur non auspicata all'inizio del dibattito, di rivedersi a breve per la convocazione di un tavolo tecnico, dove finalmente provare a scriver la parola fine su questa complessa vicenda. Il tavolo tecnico sarà subito convocato: si parla di massimo 15-20 giorni, ma sono voci approssimative e non ancora del tutto confermate.

Quello che, invece, è più che sicuro è che il tavolo tecnico, che sarà decisivo, verrà organizzato e tenuto ad Otranto. La decisione conclusiva ha sicuramente riavvicinato le parti, tanto che anche sulla questione della famosa torre da che dovrebbe sollevarsi sulla base, potrebbe esserci qualche spiraglio di ulteriore dialogo. L'incontro è stato comunque dibattuto, ma sebbene spesso le posizioni siano state lontane, i toni sono sempre stati pacati. Certo è che rispetto alle immediate sensazioni del 25 settembre scorso, dove tutti sembravano respirare un pacato ma sensibile ottimismo dopo il confronto, oggi il contesto appare cambiato: c'è meno entusiasmo e forse anche un po' di stanchezza, visto che molti si attendevano una conclusione condivisa già da ora. Toccherà rivedersi e confrontarsi, ancora. Palascia resta un'area con un futuro ancora incerto.

Intanto il sindaco di Otranto, Luciano Cariddi, ha voluto cosi commentare l'incontro di Roma: "Trovo positivo il fatto che il Ministero della Difesa abbia aderito alla possibilità di confrontarsi e che voglia arrivare ad una progettualità condivisa da tutti. A breve verrà convocato un tavolo tecnico ad Otranto che vedrà la partecipazione di tecnici nominati dagli enti interessati, nel quale verranno avanzate dagli stessi delle proposte e si cercherà di arrivare ad una soluzione meno impattante possibile".

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