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Cronaca Sannicola

Preparavano nei box botti illegali per le feste, arrestati padre e figlio

Gli agenti di polizia del commissariato di Gallipoli, con un'indagine, hanno bloccato un carico di fuochi artifici illegali e pericolosi, prima che fosse immesso sul mercato

LECCE – Non è certamente uno dei più grossi sequestri mai effettuati, gli stessi protagonisti, con precedenti specifici, in passato erano stati trovati con carichi più ingenti (fino a 400 chili di materiale pirotecnico di fattura artigianale), ma questo proprio perché si agisce sempre più in fase di prevenzione. Se, insomma, gli agenti di polizia delle volanti e della squadra amministrativa del Commissariato di Gallipoli non avessero fermato subito  Domenico Maggio, 56enne, e il figlio Amodio, di 39, campani di origine e residenti di Sannicola, la fabbricazione sarebbe andata avanti a oltranza e il materiale, altamente pericoloso se mal impiegato, soprattutto da mani inesperte, sarebbe stato venduto sotto banco. 

I due sono stati sorpresi, ieri, a fabbricare botti in vista delle più che imminenti festività natalizie. Circa cento i chili circa di materiale esplodente non classificato e già confezionati sequestrati, insieme a un’ottantina di scatole con tutto il materiale necessario: carta da imballaggio, spago, micce, spolette, candelotti, polvere pirica sfusa, forme per forgiare gli ordigni. Gli accertamenti sono andati avanti fino a notte fonda e questa mattina la questura ha organizzato una conferenza stampa alla presenza del vicario del questore, Nicola Miriello, della dirigente del Commissariato gallipolino, vicequestore Monica Sammati, e del vicequestore Elena Raggio, quest’ultima fra i dirigenti della Divisione amministrativa e sociale della polizia, reparto molto attivo proprio sul fronte dei controlli.  

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Una santabarbara nei box delle villette

L’occasione, dunque, è servita anche e soprattutto per ribadire un messaggio: il divertimento è lecito e sacrosanto, ma solo con fuochi pirotecnici classificati e, comunque, sempre in condizioni di sicurezza. Quello che non può dirsi nella situazione di Sannicola, dove padre e figlio stavano tranquillamente realizzando vari tipi di ordigni nei box sottostanti un complesso composto da villette a schiera. Con drammatiche ricadute facili da immaginare per i residenti se, malauguratamente, qualche fiamma libera avesse innescato quella santabarbara. E “Santa Barbara” è stata ribattezzata anche l’operazione, visto che proprio ieri ricadeva la commemorazione della protettrice, fra gli altri, di vigili del fuoco e degli artificieri.

Domenico e Amodio Maggio rispondono di fabbricazione in casa, senza licenza, di prodotti esplodenti non riconosciuti e classificati dal Ministero dell’interno privi di contrassegno della Comunità Europea. In sintesi: bombe carta e affini. Davvero pericolosa la situazione davanti alla quale si sono trovati gli agenti. Ben due i box, entrambi pertinenze sottostanti le due case di padre e figlio, dov’era custodito e in via di fabbricazione e confezionamento tutto il materiale. Il valore commerciale della merce sequestrata, che sarà presto distrutta, si aggira attorno ai 6mila euro. I due si trovano agli arresti domiciliari, in attesa di giudizio.

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Controlli anche nelle ditte autorizzate

Nel corso della conferenza, si sono menzionati anche i sempre più frequenti controlli nel settore della produzione di fuochi d’artificio, di cui si fa carico prevalentemente la Divisione sociale e amministrativa della Questura. Controlli che, ha ricordato in particolare il vicario del questore, nel festoso Salento d4elle sagre e delle feste patronali, riguardano anche soggetti e ditte dotati di regolare licenza. Non solo perché è necessario verificare le adeguate condizioni di sicurezza e cercare così di scongiurare tragedie (la più recente è quella di Barcellona Pozzo di Gotto, ma nella mente dei salentini è ancora fresco nella memoria il caso di Arnesano, per il quale sono in tre a rischiare il processo), ma anche perché proprio in alcune ditte può accadere di rinvenire materiale non conforme.

Video | Le dichiarazioni di Miriello e Sammati

Fa scuola l'episodio della ditta di Scorrano, con un sequestro avvenuto ad aprile e con l’amministratore poi coinvolto nell’operazione “Tornado” (proprio in questi giorni la chiusura delle indagini preliminari). Più di recente, un altro sequestro è avvenuto a Corsano, di circa 600 chili di materiale, per il quale sono in corso approfondimenti. Ovviamente, per quest’ultimo periodo dell’anno, i controlli saranno rafforzati e riguarderanno anche la vendita al dettaglio, nei negozi e sulle bancarelle che espongono fuochi nei mercatini.

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