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Cronaca Santa Cesarea Terme

Tragedia dopo la nottata in discoteca: colto da malore si accascia e muore a 19 anni

Lorenzo Toma, 18enne di Lecce, è spirato alle 8 del mattino. Aveva trascorso la serata di sabato presso il Guendalina di Santa Cesarea Terme. Inutili i soccorsi dei sanitari del 118, che hanno tentato manovre di rianmiazione. Alle 8 del mattino il giovane è stato dichiarato morto

SANTA CESAREA TERME – La tragedia si consuma alle prime luci dell’alba. I tentativi di rianimazione vanno avanti a oltranza, durano circa un’ora. Alle 8 del mattino i sanitari del 118 scuotono la testa. Lorenzo Toma, leccese, viene dichiarato morto.

Davanti a loro c’è il corpo di un ragazzo di soli 19 anni. Uno studente del "Costa", commerciale del capoluogo. Intorno, un silenzio stridente, dopo ore e ore di musica martellante. Cala così, nel peggiore dei modi, il sipario sulla lunga notte del “Guendalina” di Santa Cesarea Terme, uno dei templi estivi del divertimento nel Salento, richiamo per gli amanti delle discoteche di tutta Italia. Cala su una tragedia immane destinata a sovrapporsi al turbine di polemiche ancora in atto per il caso del Cocoricò di Riccione.  

Le cause precise di una morte assurda si scopriranno, però, forse solo nelle prossime ore. Il pubblico ministero di turno, Stefania Mininni, ha disposto l’autopsia. Potrebbe già essere svolta domani. I carabinieri della compagnia di Maglie e della stazione di Poggiardo, coordinati dal capitano Luigi Scalingi hanno già ascoltato fin dai primi momenti alcune testimonianze e altre ne acquisiranno nelle prossime ore. Un lavoro certosino che ha già fatto luce su alcuni dettagli, ancora in fase di verifica, ma che comunque rappresentano la base di partenza principale dell’inchiesta.

Si sta vagliando, in particolare, il racconto di chi ha riferito di una bottiglia. Questa sarebbe stata passata proprio a Toma. Il malore, negli istanti successivi aver bevuto. E’ su questi particolari, dunque, che si sta cristallizzando l’attenzione. Per ora, però, non sembra che tale bottiglia sia stata ritrovata. E’ plausibile che sia passata da più mani. Sul posto è stata inviata anche la Sezione investigazioni scientifiche, reparto diretto dal luogotenente Vito Angelelli, per svolgere alcuni rilievi. I militari non vogliono lasciare nulla d’intentato.  

Toma era fra i tanti ragazzi che nella notte si era recato presso la discoteca per l’evento “Techno Experience”, uno degli appuntamenti più attesi di un ampio cartello. Con lui c’erano una ragazza e anche un altro gruppo di amici. Il malore è avvenuto alle 6,30 del mattino. Toma è stato visto ripiegarsi su se stesso, per poi accasciarsi al suolo. In quel momento i ragazzi si trovavano ancora all’interno, nei pressi delle gradinate di una delle piste.

Risale alle 6,40 la telefonata al 118, quando la situazione deve aver assunto una piega tale da far temere che il malessere fosse peggiore del previsto. I sanitari in ambulanza hanno fatto letteralmente un volo, a sirene spiegate, dall’ospedale di Scorrano: cinque minuti prima delle 7 erano sul posto.

I rilievi davanti al Guendalina

Il giovane, al loro arrivo, è stato trasportato all’esterno, nel piazzale antistante, e qui sono iniziati i disperati tentativi di rianimazione. Ma non c’è stato davvero nulla da fare. Alle 8, la dichiarazione di morte. Il cuore ormai non batteva più. E’ stato disposto il trasferimento presso la camera mortuaria del “Vito Fazzi” di Lecce. Qui, nel giro di pochi minuti, sono arrivati a decine, fra amici e parenti. Una scena straziante, sotto gli occhi di alcuni carabinieri del Norm di Lecce, che si sono posti discretamente di lato.  

Sarà ora necessario accertare ogni fatto senza tralasciare nulla. Ancora fresco è il dolore per il decesso di un altro giovane nella discoteca della riviera romagnola, al quale sono seguiti una lunga chiusura dispsota del questore e un ampio e acceso dibattito, non privo di attriti. E a tale proposito, il Codacons nazionale è già intervenuto con una richiesta decisa: fare chiarezza e se ci saranno responsabilità, assumere decisioni forti.  

“Un'altra morte in discoteca che mette ancora più in risalto, dopo il caso del Cocoricò di Riccione, la necessità impellente di un giro di vite nelle discoteche italiane e nei locali della movida”, commenta, infatti il presidente nazionale dell’associazione di consumatori, Carlo Rienzi, già pronto a dare battaglia.

“In attesa che siano chiarite le cause del decesso – dice -, è indispensabile incrementare i controlli nelle discoteche punendo severamente le violazioni delle norme di sicurezza e adottando provvedimenti severi in caso di spaccio di droghe all'interno dei locali. E’ intollerabile che ragazzi giovanissimi muoiano per una serata in discoteca, e se saranno accertate responsabilità del locale teatro della disgrazia – conclude -, chiederemo come per il Cocoricò la chiusura immediata della struttura”.

Nei pressi del “Guendalina”, come di tanti altri locali notturni del Salento, i controlli delle forze dell’ordine sono assidui, nei mesi estivi. Ogni anno, specialmente fra luglio e agosto, non si contano i sequestri di stupefacenti (dalle droghe leggere, alla cocaina, ma soprattutto Mdma) seguiti spesso anche da arresti e denunce.

Il dispositivo è imponente, e nella conta, di volta in volta, vi sono anche decine di patenti sequestrate, specie per abuso di alcolici. E’ innegabile il tentativo di porre un argine a fenomeni negativi. E tuttavia, le tragedie sono sempre dietro l’angolo. Ora, la morte di un ragazzo di 19 anni pone nuovi interrogativi. E la speranza è che indagini ed esami necroscopici facciano presto luce e svelino con certezza le cause. Per ora, infatti, l'eventuale assunzione di sostanze, anche solo involontaria, resta solo un'ipotesi, come non si esclude nemmeno una congestione. 

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