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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Sbarca in porto e dichiara: "Business in Lecce". Aveva 53 panetti di marijuana

Arrestato da finanzieri e doganieri, a Brindisi, un albanese 47enne. Non parlava italiano, ma ha indicato vagamente i motivi della sua visita, dicendo di avere affare da portare a termine. E nel sottofondo della sua auto s'è scoperto il "business": 55 chilogrammi di sostanza stupefacente

BRINDISI – Non spiaccicava una sola parola d’italiano, quel cittadino albanese, insospettabile incensurato 47enne, appena sbarcato ieri sera intorno alle 19,45 nel porto di Brindisi. Sapeva bene, però, dov’era diretto. E l’ha anche riferito chiaro e tondo ai doganieri, quando glie ha chiesto il motivo della visita in Italia. “Business in Lecce”. Cartina alla mano, ha pure indicato il tratto stradale di 40 chilometri che collega i due capoluoghi di provincia. 

Peccato per lui che ha dovuto dire addio all’affare e che ha anche maldestramente fornito un input investigativo. Perché poco dopo i finanzieri hanno scovato ben 55 chilogrammi di marijuana. Erano stipati nella sua auto, in un doppiofondo. E ora bisognerà accertare se veramente Lecce e la sua provincia fossero interessati dal business, o se si sia trattato soltanto di una battuta gettata lì nel tentativo di farla franca e superare i controlli indenne.

Gli uomini delle dogane e della guardia di finanza si sono subito insospettiti, notando qualcosa di anomalo: nel veicolo dell'albanese, che viaggiava da solo, non c’era l’ombra di un bagaglio.

CAM00123-2E così, durante i controlli di routine a mezzi e passeggeri appena sbarcati dalla motonave “Red Star 1” proveniente da Valona, hanno deciso di infilare il naso nel suo business. Anzi, di farci infilare quello di "Palos", cane antidroga, il cui fiuto l’ha fatto schizzare in un secondo verso le leve del cambio e del freno mano. Spalancato il doppiofondo, proprio fra i due sedili anteriori, sono sbucati 53 panetti di droga. Per l’uomo, inevitabile l’arreso. Lo stupefacente è finito sotto sequestro, così come l’auto.

La vicenda dimostra ancora una volta quanto fiorente sia il traffico di droga fra le due sponde. Il più delle volte arriva a bordo di gommoni e viene lasciato lungo le coste, in punti nascosti. In altri casi, può accadere qualche forma di trasbordo un po’ anomala, usando normali traghetti di linea. E usando come corrieri, magari, individui senza precedenti, proprio per cercare di far passare indenni alla frontiera ingenti quantitativi di sostanza.  

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