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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Surbo

Scatta blitz notturno di Casapound: "sigilli" alla Fiat

I giovani del movimento politico hanno manifestato anche a Lecce, lasciando nella notte volantini sulla questione della casa automobilistica e sigillando, a titolo simbolico, una concessionaria

SURBO - I ragazzi di Casapound colpiscono ancora. L'avevano fatto sul caso Alitalia, questa volta si sono concentrati sulla Fiat, in queste settimane sulla graticola per il rischio di tagli occupazionali. E così, la scorsa notte, in un centinaio di concessionari di una quarantina di città italiane, i giovani aderenti al movimento politico, hanno inscenato una protesta (con tanto di firma) contro la casa automobilistica torinese, in modo che gli effetti si vedessero al mattino. E anche a Lecce, come altrove, sono stati apposti simbolici "sigilli" alla Fiat. Stamattina la concessionaria della casa automobilistica in via Unità d'Italia a, Surbo, ovvero nella zona industriale leccese, è stata trovata "sigillata" con del nastro bianco e rosso. Sono gli stessi aderenti al movimento a spiegare che tutta la messinscena intende ricordare una "scena del crimine". Intorno, volantini con la scritta "Fiat odia l'Italia".

Dunque, un vere e proprio blitz coordinato su tutto il territorio nazionale, è CasaPound Italia Lecce. "Un'azione non violenta, un gesto simbolico ma dal sapore fortemente provocatorio: ‘Prima fallisce, meglio è. Per tutti', è lo slogan che si legge sui volantini lasciati davanti a tutti i punti vendita colpiti. E ancora: ‘Salviamo i lavoratori e la produzione italiana, non la dirigenza Fiat, incapaci avventurieri che amano il profitto e non l'Italia'". Questa la spiegazione in un comunicato stampa della sezione leccese di Casapound. La quale dice di esigere "lo stop agli incentivi per auto prodotte all'estero sfruttando lavoratori stranieri sottopagati", chiedendo "incentivi solo per auto prodotte in Italia".

Quanto agli stabilimenti di Pomigliano d'Arco e Termini Imerese, propone che siano "sequestrati, nazionalizzati e affidati a Finmeccanica e Fincantieri. La Fiat vive di aiuti pubblici e, nonostante ciò, ha tradito il nostro paese e la nostra gente - spiega ancora CasaPound Italia -. Vuole incentivi e soldi dallo Stato, ma poi licenzia e chiude le fabbriche nel nostro Paese per portare la produzione all'estero. Lasciamola fallire e con i soldi che non ruberà più avvieremo una nuova e sana industria automobilistica".

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