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Cronaca Corigliano d'Otranto

Schiaffi all'arbitro atto secondo: denunciato il genitore di un calciatore di 14 anni

Dopo il caso di Cavallino, un nuovo assurdo episodio. Un 50enne di Corigliano d'Otranto deferito per Scavalcamento di recinzioni e turbativa di manifestazioni sportive. Il figlio gioca nei giovanissimi del Sogliano. L'episodio domenica a Montesano, durante il confronto con il Tricase

LECCE - Scavalcamento di recinzioni e turbativa di manifestazioni sportive. Una volta compiutamente identificato, è stato denunciato a piede libero dai carabinieri della compagnia di Tricase l’uomo che con un solo gesto ha provocato tre conseguenze: un referto di tre giorni presso il pronto soccorso per un arbitro 17enne di Casarano, la sospensione della gara fra Tricase e Sogliano Cavour, valevole per il campionato giovanissimi, e il pianto denso di rammarico e vergogna del figlio, un ragazzo di 14 anni, che in quel momento era proprio fra i ventudie in campo. La segnalazione alla Procura di Lecce è scattata oggi per un uomo di 50 anni di Corigliano d’Otranto.

E meno male che il fin troppo recente episodio di Cavallino doveva essere un monito contro la violenza che tempesta anche i campi delle categorie inferiori, dove, anzi, l’assenza di controlli estesi spesso finisce per alimentare intemperanze. Come si ricorderà, durante Atletico Cavallino-Cutrofiano (seconda categoria), una decisione contestata del giudice di gara (un rigore agli ospiti, in quel momento sotto per due reti a uno) aveva fatto impazzire di livore alcuni fra i presenti, con tanto di aggressione all’arbitro, al punto che alla fine sono arrivate le conseguenze per un calciatore, un tifoso e persino per l’ormai ex presidente, reo di aver rilasciato a fine gara dichiarazioni decisamente non in linea con i valori dello sport, giustificando la violenza. Tutti deferiti.  

Ora, dunque, un’altra denuncia (alla quale quasi sicuramente seguirà un Daspo) per un nuovo caso, che risale ad appena domenica mattina. Il fatto s’è verificato, per la precisione, sul terreno di gioco di Montesano Salentino. In campo, ragazzi fra i 14 e i 15 anni. Nel primo tempo il Tricase aveva dominato, chiudendo con tre lunghezze di vantaggio. Nella ripresa, però, era arrivata la reazione d’orgoglio degli ospiti, in grado di siglare due reti e accendere le speranze di una rimonta.

A quel punto, però, l’animo di qualcuno deve essersi fin troppo caricato d’aspettative ed è bastata una decisione dell’arbitro non condivisa da parte del padre di uno dei giocatori del Sogliano, per farlo fiondare in campo e prendere a ceffoni la giacchetta nera, costretta poi a recarsi al pronto soccorso dell'ospedale “Cardinale Panico”. Morale: il figlio è scoppiato in lacrime ed ha chiesto scusa a tutti – arbitro compreso - per l’assurdo gesto del genitore. Scuse che hanno smosso il cuore di tanti, per la spontaneità, ma che non hanno salvato il padre da conseguenze giudiziarie.    

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