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Cronaca Melendugno

Schianto fatale per un 38enne, si cerca auto pirata

Tragico incidente nel pomeriggio sulla Torre Specchia-San Foca. Luca Lanzilao, 38enne di Lecce, è morto sul colpo dopo che la sua moto è stata toccata da un'auto in fase di sorpasso. Lascia la moglie

La sua grande passione per le moto gli è stata fatale. In sella al suo potente Cbr 1000, Luca Lanzilao, 38enne di Lecce, residente in via Duca Orsini, intorno alle 17 e 30, è morto sul colpo dopo un incidente, la cui dinamica è un enigma tutto da sciogliere. Da anni, il sabato pomeriggio, o nella mattinata di domenica, Lanzilao staccava la spina. Si concedeva una pausa dal proprio lavoro, svolgeva l'attività di programmatore informatico, per salire in sella al suo ciclomotore, un gioiellino acquistato quattro anni fa, e da Lecce si spostava lungo la provinciale 366, "la strada del mare", un tracciato a due passi dall'Adriatico che miscela lunghi rettilinei con curve strette ai limiti con terreni di campagna. Il massimo per un amante del brivido sulle due ruote. Nel pomeriggio, approfittando della giornata temperata, Lanzilao aveva deciso di accendere i motori e dopo un rapido giro nel sud Salento era di ritorno sulla strada di casa. La tragedia si è consumata all'altezza della riserva faunistica "Le Cesine" sul tratto di asfalto che congiunge Torre-Specchia con San Cataldo.

Lanzilao aveva appena affrontato una curva a gomito e percorreva un rettilineo stretto, delimitato dalla ricca vegetazione della riserva da un lato e da una scarpata sul fronte opposto. La tremenda sbandata sarebbe stata provocata da un'auto di colore scuro di grossa cilindrata che, in fase di sorpasso, avrebbe toccato l'honda cbr. Un leggero tocco che avrebbe provocato la perdita del controllo di Lanzilao del mezzo che ha incominciato a zigzagare. Sul manubrio il centauro ha tenuto duro, invano. C'è stata la sbandata e poi il rovinoso scontro contro un albero sul lato sinistro della carreggiata. Un volo di circa 70 metri.

Lanzilao è volato via dalla sella, finendo nella scarpata, posta a ridosso del ciglio stradale. Nonostante indossasse il casco di protezione, l'urto non gli ha lasciato scampo. Per i soccorritori non è stato facile recuperare il corpo martoriato del motociclista. Il volto sarebbe stato completamete maciullato, avvolto in una pozza di sangue. L'ambulanza, giunta dal "Vito Fazzi", è ritornata indietro a sirene spente. Sul posto anche i vigili del fuoco di Lecce e i militari del Norm. Il mezzo, compresso e ridotto in un groviglio di ferraglia, è stato sequestrato su disposizione del magistrato di turno, il pubblico ministero Francesca Miglietta. Alcuni testimoni, tra cui un amico della vittima anch'egli in sella ad una moto, avrebbero assistito alle agghiaccianti sequenze dell'incidente, notando la fuga dell'autovettura che avrebbe provocato la tragedia. I carabinieri di Lecce stanno interrogando almeno due persone, testimoni oculari, per risalire all'auto pirata. Per ora unica certezza, il dolore della moglie di Lanzilao, Anna Carlino, che ha appreso la notizia telefonicamente. La salma del centauro è stata trasportata presso l'obitorio del cimitero di Lecce.

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