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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Sciolto presidio immigrati Tecnova: presto gli stipendi

Nuovo vertice in Prefettura che ha lasciato invariate le decisioni prese ieri: dopo le verifiche tecniche in Confindustria, riceveranno le mensilità arretrate. Sventato il rischio di nuove proteste

LECCE - Nelle ultime ore, la vicenda Tecnova stava scivolando verso una deriva imprevedibile: dopo la notte trascorsa sull'asfalto in via XXV Luglio e le prime, accorate, lamentele dei commercianti dalla zona, c'è voluto un nuovo vertice in Prefettura, del tutto estemporaneo, per riportare la situazione nella norma.

Presidio sciolto quindi, e animi distesi dalla promessa di un immediato pagamento (entro tre giorni lavorativi) per tutti quegli operai la cui posizione economica verrà definita in Confindustria, nel tavolo tecnico di giovedì.

La notizia, per la verità non eclatante, è stata comunicata dallo stesso sindaco di Lecce, Paolo Perrone, al termine del vertice convocato d'urgenza dal prefetto, Mario Tafaro, insieme alle sigle sindacali, le forze di polizia e una delegazione degli operai lasciati a bocca asciutta dalla spagnola Tecnova, che li aveva assoldati per l'allestimento dei pannelli fotovoltaici nei campi salentini e brindisini di sua proprietà.

Niente di nuovo sotto il sole, comunque, rispetto a quanto già definito nell'analogo tavolo di ieri e c'è chi, come Veronica Merico, segretaria regionale Sei Ugl, parla di una "strumentalizzazione della protesta dei lavoratori, esasperata senza motivo, forse da parte delle altre sigle sindacali che si sono accodate al problema a giochi fatti e hanno acceso gli animi degli immigrati, dicendo loro di non credere alle rassicurazioni che vanivano dall'Ugl".

Già ieri, infatti, a presenza in Prefettura dei rappresentanti di un Fondo d'investimento internazionale che si è posto a garanzia di quelle aziende partecipate che operano nel fotovoltaico, aveva lasciato intravedere la soluzione dell'aspetto economico del problema.

Per ricostruire il giro di aziende che ruota intorno al Global Solar Fund, come spiegano dall'Ugl, bisogna partire dal primo anello della catena: l'azienda temporanea d'impresa Ati, formata da tante piccole Srl con capitale sociale da 10 mila euro che hanno girato gli appalti in favore delle spagnole Proener e Tecnova.

Ora, il tavolo di giovedì servirà a verificare "la corrispondenza tra il lavoro svolto nei cantieri e le società rappresentate dal Fondo tenendo presente che nel caso Tecnova, sicuramente verrà rilevata la corrispondenza - precisa Antonella Cazzato della Cgil - i rappresentanti del "Gsf" hanno anche assicurato il pagamento entro tre giorni, per tutti i lavoratori in regola con la documentazione".

Del resto continuerà l'indagine della magistratura sulle denunce presentate dagli immigrati in merito alle drammatiche condizioni di sfruttamento, ai limiti dello schiavismo, che avrebbero subito: situazioni difficili da monetizzare e da recuperare con assegni postumi.

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