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Cronaca Bagnolo del Salento

Morì di polmonite acuta, ma la diagnosi era di influenza: indagato un medico

Stralciata la posizione di altri nove indagati iniziali, resta aperta soltanto quella di un sanitario, per la morte di un commerciante di 50 anni, Fernando Pedone, originario di Bagnolo del Salento. L'inchiesta in mano al sostituto procuratore Paola Guglielmi

LECCE – La Procura della Repubblica del capoluogo salentino ha chiuso le indagini sulla morte di un commerciante di 50 anni, Fernando Pedone, originario di Bagnolo del Salento, avvenuta poco più di un anno fa nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Ignazio Veris Delli Ponti” di Scorrano.

L’avviso della conclusione delle indagini preliminari è stato notificato dal sostituto procuratore della Repubblica Paola Guglielmi, che aveva aperto un fascicolo dopo la denuncia presentata dai familiari dell’uomo, assistiti dall’avvocato Romolo Chiriatti, a un medico in servizio preso il 118.

Inizialmente erano le dieci le persone (tra il personale medico che ha avuto in cura la vittima) iscritte nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Un lungo elenco da cui sono poi state stralciate e archiviate ben nove posizioni. Secondo l’ipotesi accusatoria il medico indagato avrebbe erroneamente diagnosticato come una semplice influenza una forma acuta di polmonite.

Secondo quanto denunciato nell’esposto presentato in Procura Pedone è deceduto dopo un lungo calvario iniziato il venerdì notte. Poco dopo l’una, infatti, un’ambulanza del 118 era intervenuta presso l’abitazione dell’uomo. L’intervento, cui sarebbe stato assegnato un codice rosso per un sospetto di infarto, sarebbe stato eseguito da un’ambulanza medicalizzata.

Giunti sul posto, però, i sanitari, avrebbero diagnosticato un semplice stato influenzale e ansioso, limitandosi a un intervento sul posto (come previsto nei casi da codice bianco). Poche ore dopo le condizioni del paziente si erano nuovamente aggravate, tanto da richiedere un nuovo intervento del 118 che, dopo aver tentato di rianimare il paziente, lo aveva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso dell’ospedale di Scorrano.

Le condizioni del commerciante si erano ulteriormente aggravate, tanto da far subentrare uno stato comatoso divenuto poi irreversibile. A nulla, infatti, era servito il trasferimento presso nel reparto di Rianimazione dove, dopo alcune ore, i medici avevano riscontrato il decesso del paziente. La morte era stata dichiarata sabato notte, poco dopo le 4.

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