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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Otranto

"Scusi, per andare dove devo andare, dove devo andare?"

Proteste ad Otranto (e non solo) per la carenza di informazioni su "Salento in treno e in bus". Tanti gli aneddoti dei lettori. E intanto il sindaco si attiva per ovviare alle lacune più vistose

Un problema cronico ed oltremodo esteso: ecco la verità che emerge dagli umori dei cittadini di ogni latitudine salentina sulla "Salento in treno e bus". Nei giorni scorsi, il picco di proteste da parte di turisti e residenti per i disagi sulla linea Otranto-Lecce, avevano spinto Lecce Prima ad occuparsi dello stato specifico di Otranto, ma la mini inchiesta ha dimostrato che le lacune non finiscono nella città dei Martiri, dove secondo quanto riferisce Enrica si starebbe ovviando al problema con la sistemazione di gazebo informativi in alcuni punti strategici. Lettori e viaggiatori lamentano disservizi di vario tipo ovunque: Antonio da Cannole, ad esempio, si chiede: "Solo ad Otranto l'informazione sui trasporti è inesistente? Io ho fatto un giro in alcune città, dove dovrebbe passare il Salento in bus, e ho trovato la medesima situazione. Purtroppo è un problema che va ben oltre la sola Otranto".

Gli fa eco Sandro da Maglie che racconta: "L'altro giorno dovevo prendere un bus alle ore 15.18... non è passato... o meglio dopo un'ora è arrivato un bus che andava esattamente nella direzione opposta alla mia". Ma gli aneddoti non finiscono qui. Pino da Lecce si scaglia contro una gestione "fatta a casa" e poi racconta: "Una mia amica è impazzita per venire da Lecce ad Otranto con questi mezzi. Nelle agenzie nessuno sapeva niente, la pagina di internet non si caricava; alla stazione ferroviaria nessuno sapeva darle informazioni. Alla fine ha scoperto che, vicino al parcheggio della stazione, non sul piazzale, c'era un gazebo. Si è lamentata con la hostess, che le ha innocentemente risposto: "Ma qui ci siamo noi e le diamo tutte le notizie che vuole." Sì... ma trovarle prima queste benedette hostess. Alla fine questa mia amica ha raggiunto il treno: tre carrozze, è salita su una a caso.

Il controllore: "Ha sbagliato vettura, scenda a Maglie e cambi". "Ma come faccio a sapere quale vettura va a Otranto?" il controllare: "Poteva anche chiedere, no?"" per Francesco di Otranto non mancano solo le informazioni, ma soprattutto i trasporti, tanto che sembra di essere nel "Salento Terzo Mondo". Stefano da Carmiano sottolinea che "se qualcuno non avesse denunciato questo schifo, forse sarebbe passata pure la stagione o, nella migliore delle ipotesi, avrebbero rimediato sotto Ferragosto". Anna Rita da Martano commenta sarcastica: "Il Salento in bus è solo l'ultima trovata comica del nostro amato sistema salentino. Si fa tutto per rendere migliore e più vivibile la nostra terra, ma finiamo col fare sempre grasse figure. I turisti ridono della nostra organizzazione". Mario da Otranto spiega come "Da anni in materia di trasporti siamo davvero messi male. Se ne potrebbero raccontare tante... se il Salento in bus doveva essere la risorsa migliorativa della qualità dei trasporti, con questi risultati possiamo tranquillamente lasciarla perdere".

Ma a chi crede che il problema sia solo di trasporto, Giovy da Tricase replica: "Io ho mandato una mail di sollecito molti giorni fa sul sito di Salentointrenoebus, ma non si sono degnati nemmeno di rispondermi. Avevo fatto presente loro che il ''tariffario'' sul sito deve essere più completo, in quanto mancano località come Castro. Quindi io da Tricase a Castro, quanto pago? Questo vale per Castro come anche per altre località che non sono presenti! Ma mettete almeno un tariffario "a fascia" sulla distanza chilometrica effettuata dai bus". Beppe da Lecce: "La struttura morfologica del Salento, a tutti nota per la sua complessità, perchè non presenta itinerari copribili facilmente, dovrebbe far riflettere sulla necessità di una pianificazione articolata del sistema trasporti. Figuriamoci se lo stesso sistema si deve poi impiegare per soddisfare la domanda del turista! Se al tavolo si decide di prendere una flotta di pullman e di metterci su un autista, che resterà imbottigliato sulla via principale che porta al mare, perdendo 3/4 del tempo che impiega complessivamente nella corsa passando nel centro cittadino di ogni paese, che si trova tra il luogo di partenza e quello di destinazione, per quanto mi riguarda, dato che facciamo veramente ridere il turista, direi che questo inutile servizio potrebbero evitare di renderlo operativo. Perchè non giova a nessuno".

Una città turistica senza indicazioni certe non ha senso: perde solo con questo il suo valore attrattivo per il turista, che non vuole sentirsi smarrito. Ma il Salento è anche una terra di studenti e lavoratori pendolari, che, se privi di un mezzo personale, sono vittime di un trasporto pubblico ai minimi termini e con il timbro della precarietà. La vivibilità di una terra passa anche dal garantire servizi degni di questo nome.

E proprio per ovviare alle lacune della Salento in bus e della Provincia, il sindaco Cariddi ha promesso con un'attenta operazione amministrativa d'informazione e di snellimento delle linee di trasporti. E così è stato: soppressa l'ingombrante fermata di via Giovanni Paolo II e pubblicati i fogli illustrativi degli orari della linea rossa, sono apparsi persino i gazebo informativi in Piazza Alcide De Gasperi. Troppo importante dare subito una risposta concreta ad un problema, sorto nella già complicata gestione estiva della città, per rinviare ancora le dovute contromosse.

Il Comune ha fatto, dunque, il suo. La palla passa ora agli addetti ai lavori: Cariddi chiede maggiore collaborazione in special modo alle Ferrovie Sud Est, che sono state bersaglio anch'esse di critiche forti da parte dei visitatori, che hanno trovato piuttosto discutibile la gestione della stazione di Otranto. E naturalmente ora tocca soprattutto alla "Salento in bus", che, dovrà impegnarsi a rispettare gli orari ufficiali e a garantire la maggiore efficienza del servizio a turisti e residenti. Su questo punto, non si transige: e non ci saranno giudici più attendibili dei passeggeri quotidiani.

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