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Cronaca Maglie

Sedicente avvocato spilla i risparmi di una sua cliente

Raffaele Pellegrino, 42enne di Maglie, si sarebbe impossessato dei titoli di credito di una donna di Galatone. Sotto falso titolo di avvocato, avrebbe fatto sparire circa 180 milioni di vecchie lire

Un sedicente avvocato è finito sotto processo con le accuse di appropriazione indebita pluriaggravata ed esercizio abusivo della professione. In un'aula di giustizia è stato trascinato Raffaele Pellegrino, 42enne di Maglie, da una sua stessa cliente, Rita De Giorgi, 55 anni, con domicilio a Galatone. La donna, di mestiere badante, sarebbe stata privata dei suoi titoli di credito, il cui valore - nel 2004 quando si verificarono i fatti- si aggiarava intorno ai 180 milioni di vecchie lire. Pellegrino, a quanto se ne sa, aveva allestito un proprio studio e tra l'altro faceva cause e partecipava alle udienze. Risulta soltanto laureato in giurisprudenza, ma non sarebbe mai stato un praticante della professione.

La De Giorgi, nel 2004, si sarebbe rivolta ad un commerciante, suo compaesano, per investire del denaro, praticamente tutti i suoi risparmi, consegnati in più tranche. Ad ogni incontro, il commerciante le dava degli assegni firmati da lui stesso e intestati alla signora che dovevano servire da garanzia. La De Giorgi, in realtà, non li avrebbe incassati. Il faccendiere non avrebbe mai investito i soldi, ma li avrebbe utilizzati per finalità proprie. A quel punto la badante si sarebbe rvolta a Pellegrino per riscuotere i crediti derivanti da questi titoli, consegnando al fantomatico avvocato tutti gli assegni. Ecco perché l'accusa di appropriazione indebita.

Dopo un paio d'anni durante i quali cui il Pellegrino andava ripetendo che si stava adoperando e che aveva avviato un'azione, la signora ha fatto ricorso ad un avvocato vero, Gaetano Stefano Viva, di Galatina, il quale si sarebbe rivolto al "collega" reclamando di rientrare in possesso di quei titoli di credito. Richieste avanzate in diverse occasioni. Pellegrino, però, se n'era appropriato. Per la presunta scomparsa di quei titoli, nel 2006, scatta la denuncia della donna alla Procura della Repubblica. La prima udienza del processo si è celebrata il 16 giugno scorso presso il Tribunale di Maglie.

In giornata davanti al giudice monocratico Sansonetti - pm Emilio Arnesano - ha testimoniato l'avvocato Gaetano Stefano Viva che ha ricostruito i contorni della vicenda, raccontando di essersi rivolto a Pellegrino per riavere i titoli per conto della sua assistita, quando ormai il sedicente avvocato gli aveva consegnati al legale della controparte, ossia il soggetto che avrebbe emesso questi titoli. I soldi, in sostanza, non sono più rientrati. La prossima udienza è stata fissata per il 14 maggio quando verranno ascoltati la parte civile, l'avvocato di controparte e infine l'imputato. Poi dovrebbe esserci la sentenza. La De Giorgi è assistita da Enrico Chirivì. Pellegrino, da Elio Maggio.

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