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Cronaca

"Sei di Lecce". Marinaio aggredito da venti salernitani

La vittima un giovane arruolato nella marina. L'aggressione nei pressi di una discoteca. Al momento di tornare alla nave, l'assalto, davanti ad un taxi, preso a sprangate. Indagano i carabinieri

SALERNO - Era di Lecce, solo questa la sua colpa. Perciò è stato aggredito da almeno venti salernitani inferociti, animati solo dall'insofferenza nei confronti delle sue origini. La vittima, un giovane arruolato nella marina militare, che nella notte tra sabato e domenica aveva deciso di andare a divertirsi in una discoteca di Salerno, che sorge in via San Leonardo.

La serata è trascorsa tranquillamente, almeno fino alle 4 del mattino, quando i suoi cinque colleghi hanno deciso di chiamare un taxi per essere ricondotti alle rispettive navi che erano attraccate al porto. All'arrivo del taxi, i cinque marinai sono entrati spensierati, ma hanno detto all'autista di aspettare, poiché mancava uno di loro. E allora l'hanno visto: cercava di raggiungerli, e fuggiva da una ventina di ragazzi scalmanati, per i quali era diventato oggetto di scherno.

Insulti, provocazioni di tutti i tipi per costringerlo a reagire, per costringerlo allo scontro fisico. Quando però hanno visto che il giovane non aveva alcuna intenzione di assecondarli e cercava di andare via, l'hanno bloccato per non farlo salire sul taxi. Gli altri componenti del gruppo hanno cercato di tirare fuori dall'auto anche gli altri marinai, col solo scopo di costringerli ad una rissa totalmente ingiustificata. L'autista a quel punto è sceso dal veicolo, intimando a quegli uomini di smetterla, ma per tutta risposta gli aggressori hanno iniziato a colpire l'auto con calci e pugni; poi uno di loro gli ha sfondato il parabrezza con una spranga. A quel punto, l'uomo è risalito, ed il marinaio leccese che era rimasto in balia dei suoi aggressori è riuscito a raggiungerli sull'auto, col volto insanguinato.

Tappa successiva la caserma dei carabinieri per denunciare l'accaduto. I militari si sono poi precipitati in discoteca per ritrovare gli aggressori, ma di loro non c'era più alcuna traccia. Grazie alle descrizioni delle vittime, però, ci sono buone probabilità che gli investigatori risalgano alla loro identità.

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