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Cronaca Salice Salentino

Consiglio di Stato: Enel obbligata ad ampliare rete per 1 miliardo di euro

Dopo due anni dall'accettazione del preventivo, presentato dalla "Energia Verde", per l'installazione di pale eoliche a Salice Salentino, la società italiana di energia elettrica le ha revocato la connessione. Ma una sentenza ha stabilito che gli interessi aziendali debbano essere conciliati con i principi comunitari

LECCE  - E’ del 5 agosto la sentenza in materia di energie rinnovabili con la quale il Consiglio di Stato ha posto fine ad una controversa questione che ha contrapposto le decisione del Tar di Lecce e quelle del giudice d’Appello. Tutto è nato dalla revoca della connessione alla società “Energia Verde”  che ha progettato un impianto eolico di 8 Megawatt nel Comune di Salice Salentino. Dopo circa due anni dall’accettazione del preventivo, con diverse motivazioni la società Enel ha revocato la connessione.

Nel triennio compreso tra il 2010 e il 2012, Enel  ha avuto richieste di connessione per un totale di 17mila e 887 Megavolt Ampere, mentre vi è stata l’installazione di mille e 638, pari al dieci per cento delle domande. Nel solo 2009 le domande di connessione, in media, sono state pari a oltre 17mila Mva, scatenando il fenomeno di saturazione virtuale della rete. Il costo della costruzione delle reti di allaccio per la connessione degli impianti è superiore ad un milione di euro.

Il Consiglio di Stato, dopo aver censurato una prima pronuncia del Tribunale amministrativo che ha respinto le ragioni della società “Energia Verde”, difesa dall’avvocato Antonio Malerba, ha messo sì in evidenza le esigenze di Enel di evitare una saturazione virtuale della rete, penalizzando nuovi progetti industriali. Ma queste necessità, ha ribadito il Consiglio di Stato, sarebbero dovute essere conciliate con i principi comunitari in materia di energie rinnovabili ed ecosostenibili.

Le normative dell’Unione europea impongono, infatti, di accelerare le procedure amministrative, rimuovendo ostacoli normativi e burocratici. “Ancora una volta – ha fatto sapere l’avvocato Malerba - si è data precedenza alle energie rinnovabili contro i molti che in Italia hanno bloccato e continuano a bloccare lo sviluppo di energie compatibili con I’ambiente”.

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