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Cronaca

Sigilli al “Bahia del Sol” per abusivismo. Reati prescritti per i gestori dello stabilimento

Sono stati assolti i due fratelli di Copertino, accusati nel 2013 di abusivismo edilizio e violazione del vincolo paesaggistico. Il giudice del Tribunale di Lecce ha accolto la tesi difensiva dei legali, i quali hanno fornito documenti e anche un filmato di Youtube per smontare l'accusa di modifiche al cordone dunale di Torre Lapillo

LECCE – Si sono presentati questa mattina, nella prima sezione penale del Tribunale di Lecce, gli imputati Luca e Stefania Mangialardo, i titolari del noto stabilimento balneare “Bahia del Sol snc”, per i fatti che nel marzo del 2013, prima della programmata festa di Pasquetta, condussero al sequestro di quasi l’intera struttura.

I due fratelli, entrambi di Copertino sono stati assolti, per intervenuta prescrizione, e non risponderanno di abusivismo edilizio, deturpazione del paesaggio e violazione del vincolo paesaggistico. Lo ha stabilito, nel corso dell’udienza, il giudice Fabrizio Malagnino, che ha accolto la tesi proposta dalla difesa, rappresentata dagli avvocati Angelo Vantaggiato, Giuseppe romano e Carlo Sariconi, tutti del Foro di Lecce.

Sulla scorta della documentazione fornita dai legali dei fratelli Mangialardo, il giudice ha emesso la sentenza di non doversi procedere, per la sopraggiunta estinzione del reato. Gli avvocati, infatti, hanno presentato il video caricato sul Youtube da un passante, nel mese di settembre del 2009, che dimostra come i reati per cui si è andati a processo si sarebbero prescritti nel 2014. Inoltre, una perizia a firma dell’ingegner Antonio Vernaleone, nominato dalla difesa, attesta che lo stato del cordone dunale di Torre Lapillo ad oggi è lo stesso del 1994.

Il 28 marzo del 2013 i carabinieri della compagnia di Campi Salentina apposero i sigilli allo stabilimento, per abusivismo edilizio. Alcuni giorni dopo, su disposizione del procuratore aggiunto Antonio De Donno, a seguito di un sopralluogo eseguito un paio di settimane prima. I militari, in quell’occasione, riscontrarono diverse irregolarità, e seguì il provvedimento.

 Il giorno dopo, però, lo stesso sostituto procuratore ne dispose il dissequestro parziale della struttura. Tanto che la festa per la Pasquetta, già pubblicizzata, si tenne comunque alla presenza dei militari dell’Arma.

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