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Cronaca Martignano

Oltre una tonnellata di marijuana e un arsenale da guerra: maxi sequestro

Operazione delle fiamme gialle sulla costa adriatica salentina: fermato un convoglio con 900 chilogrammi di droga, 5 kalashnikov, una mitraglietta Uzi e munizioni. Altri tre quintali trovati nella zone dello sbarco. Quattro arresti dopo l'inseguimento

MARTIGNANO (Lecce) – Un sequestro pesante, di quelli destinati a restare negli annali, è stato messo a segno nel Salento, all’alba di oggi, dal nucleo di polizia tributaria di Varese che, con la collaborazione dei colleghi di Otranto e Lecce, hanno messo le mani su quasi 900 chilogrammi di marijuana, suddivisa in 55 sacchi, cinque mitragliatori kalashnikov con caricatori annessi, una mitraglietta Uzi con silenziatore e due pistole con silenziatore, oltre a 400 munizioni per tutto l’arsenale.

I militari hanno così scongiurato della droga e delle armi verso le province dell’Italia settentrionale. Dopo aver raccolto le informazioni sufficienti all’organizzazione dell’operazione, i finanzieri hanno approntato un paziente dispositivo di controllo. E, oggi, l’attesa è stata premiata: sul far del giorno sono stati intercettati un furgone e alcune autovetture, evidentemente di scorta, mentre accedevano ad una zona boschiva nei pressi di un agriturismo in località Porto Badisco. Dopo un’ora il convoglio si rimetteva in carreggiata, in direzione nord.

A quel punto è scattato l’inseguimento, spericolato come ne avvenivano soprattutto negli anni ’80 e nei primi anni ’90. All’altezza di Martignano i finanzieri hanno intimato l’alt ricevendo per tutta risposta diversi tentativi di speronamento da parte delle auto destinate alla scorta del carico. Ma i mezzi della finanza hanno retto l’impatto e costretto, finalmente,  il furgone e due delle auto al seguito ad arrestare la folle corsa. Quattro persone sono finite in manette, due sono albanesi, gli altri italiani: uno è residente nel novarese, l'altro vive in provincia di Pavia. Si tratta di Ciro Fiore, di Lucera, e di Giuseppe Morelli, di Reggio Calabria. 

Mentre si svolgeva l’inseguimento altri militari hanno perlustrato la zona dove si presupponeva fossero state sbarcate le armi e la droga, ritrovando altri tre quintali di sostanza stupefacente. Sono ora in corso fitte indagini per risalire alle vetture che si sono date alla fuga e scoprire la destinazione della droga e, soprattutto delle armi. Gli investigatori ritengono di avere elementi sufficienti per presupporre che dovessero finire in Lombardia e Piemonte.

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