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Cronaca

Armi da guerra e marijuana sul gommone, eroina nelle campagne: tre arresti delle fiamme gialle

Un salentino di 48 anni è stato fermato nel porto turistico di San Foca dove aveva appena rimorchiato un gommone d'altura su un carrello. All'interno tre kalashnikov e munizioni, oltre a più di 60 chilogrammi di droga. L'altro intervento nella campagne di Torre Chianca

LECCE – Bastano poco meno di due ore per raggiungere le coste salentine dalla baia di Valona. Circa quarantacinque miglia nautiche che da sempre rappresentano un crocevia di transiti e traffici illegali. Oggi, il mercato delle sostanze stupefacenti è tornato il grande affare delle organizzazioni criminali che trovano terreno fertile nei paesi al di là del canale d’Otranto e ramificazioni nel territorio pugliese. Un mercato da milioni di euro che dalla Turchia e dall’Albania trova facile approdo nel Salento. Le operazioni condotte dalla Guardia di finanza dimostrano come il “Paese delle aquile” sia uno dei canali principali per l’approvvigionamento di eroina (di provenienza turca e afghana) e marijuana. Il mezzo più veloce e semplice è ancora il fatidico gommone che attraversa il Canale d'Otranto e si dirige verso il Salento.

L’ultimo prezioso carico di marijuana è stato intercettato dai finanzieri del Gico nel porto di San Foca. L’operazione è scattata sabato, quando le fiamme gialle hanno notato un gommone oceanico entrare nel porto turistico. Subito dopo le operazioni di attracco, l’imbarcazione è stata agganciata con un rimorchio per essere trasportata altrove. Insospettiti, i finanzieri hanno deciso quindi di controllare il gommone, battente bandiera greca (circostanza piuttosto comune a causa della moratoria per i cittadini albanesi, che non possono utilizzare privatamente imbarcazioni veloci). Alla vista dei finanzieri il conducente del mezzo ha lanciato in mare il proprio telefono cellulare. I militari hanno deciso quindi di perquisire l’imbarcazione, trovando dieci voluminosi involucri contenenti marijuana per un peso superiore ai 60 chili. Inoltre, sono stati sequestrati anche tre Kalashnikov (di cui uno dotato di baionetta), quattro caricatori e 200 proiettili. Un sequestro di armi di notevole valore investigativo, il più importante egli ultimi anni. L’uomo che aveva condotto il natante nel porto, Giovanni Salvatore Pacifico, 47enne originario di Lequile, è stato arrestato. Il suo cellulare è stato recuperato e sarà analizzato alla ricerca di dati e rotte utili alle indagini.

Pur trattandosi di un quantitativo minore rispetto al passato, quello eseguito dalla comando provinciale della guardia di finanza di Lecce, guidata dal colonnello Bruno Salsano, è sequestro importante. L’offensiva condotta dalla polizia albanese nel giugno del 2014, con circa 43mila tonnellate di cannabis e 133mila piante di marijuana distrutte nel villaggio meridionale di Lazarat, conosciuto come la capitale e il centro di produzione della droga, ha quasi raddoppiato il valore della droga (da mille a 1800 euro per chilogrammo). Un’offensiva condotta grazie alla cooperazione con la guardia di finanza. Il reparto operativo aero-navale delle fiamme gialle, in un'operazione congiunta con le forze di polizia albanesi, ha compiuto mesi di ricognizioni aeree condotte nell'entroterra albanese che hanno svelato la presenza di 500 piantagioni di marijuana. Per questo l'Albania si è guadagnata negli ultimi vent'anni il titolo di Afghanistan d'Europa per la produzione di marijuana.

La seconda operazione, condotta sempre sabato scorso, è scattata in un'abitazione rurale nelle campagne di Torre Chianca. Una pattuglia della finanza, impegnata nei consueti controlli del territorio, ha notato nel cortile esterno la presenza di alcuni uomini intenti in un’animata discussione. Ritenuto che l’alterco potesse degenerare e sfociare in qualcosa di pericoloso, i militari hanno di intervenire. Alla vista dei militari uno dei soggetti si è dato alla fuga.

Una fuga inutile. L’uomo è stato raggiunto, bloccato e quindi identificato con gli altri presenti, tutti di nazionalità albanese. I controlli nella banca dati hanno evidenziato per alcuni di loro precedenti per reati in materia di stupefacenti. Circostanza che ha indotto i militari a richiedere l’ausilio di una unità cinofila antidroga e ad ispezionare, dunque, l’abitazione.

La perquisizione è stata eseguita con l’ausilio di “Grappa”, finanziere a quattro zampe, che con il suo fiuto infallibile ha scovato all’interno della cuccia di un cane la presenza di droga. nascosti al suo interno le fiamme gialle rinvenivano sei pani di eroina, contenenti ciascuno circa 540 grammi di eroina pura, per un peso complessivo di oltre tre chilogrammi. Immessa sul mercato, la droga avrebbe fruttato oltre 50mila. In arresto sono finiti K. H., di 28 anni e G. E. di 34 anni, entrambi albanesi di Valona, cui era riconducibile l’occupazione di quell’abitazione.

Per l’eroina la provenienza è di solito turca. L'oppio, dall'Afghanistan e dal Pakistan, viene portato in Turchia, dove diventa eroina. Da qui, inizia la cosiddetta "rotta balcanica", fino a raggiungere il resto dell'Europa. Per questa strada passano ogni anno da quattro a sei tonnellate di eroina, per un guadagno totale che si aggira sui 400 miliardi di dollari. 

Droga e armi, maxi-sequestro

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