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Cronaca Gallipoli

Servizi essenziali sul demanio, ok da Palazzo Spada anche senza piano coste

Il Cosiglio di Stato ratifica la precedente sentenza del Tar. A Lido Conchiglie un hotel aveva presentato un progetto per ampliamenti ritenuti necessari per servizi minimi riguardanti anche portatori di handicap, rispetto all'area in concessione. Dopo il Comune si era opposta la Regione

ROMA – L’hotel Miramare di Lido Conchiglie la spunta anche di fronte al Consiglio di Stato e la sentenza, che ratifica quanto già stabilito dal Tar di Lecce, sancisce un precedente di rilievo che potrebbe fare da apripista a quanti altri intendessero portare avanti iniziative analoghe.

La vicenda in questione riguarda i servizi essenziali sulle aree demaniali, che vengono dunque permessi con il semplice possesso della concessione, essendo ritenuti un elemento imprescindibile, tanto da conferire il diritto all’ampliamento anche in assenza dei piani comunali delle coste.

Per capire nel dettaglio i termini della questione, è bene fare un excursus cronologico. Il titolare dell’albergo, associato a FederBalneari, si era visto negare la possibilità di ampliare la propria area in concessione demaniale. Il progetto riguardava sia la realizzazione dei servizi essenziali alla balneazione, sia opere per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Il Comune di Gallipoli si era opposto, sostenendo che “l’attuale concessione demaniale consente la possibilità di mantenere ombrelloni e sedie sdraio. Nel casi di specie l’originaria concessione andrebbe a modificarsi in una struttura che assume i connotati di uno stabilimento balneare e tale circostanza non è prevista”. Ma il “niet” degli uffici comunali era nato anche sulla scorta di un’altra considerazione: si era, a loro dire, nell’impossibilità di rilasciare simili autorizzazioni in assenza del piano comunale delle coste.

Da qui il ricorso al Tar proposto con l’avvocato Danilo Lorenzo, accolto e di cui si era già parlato nel settembre dello scorso anno.  La Regione Puglia, però, non si è sottomessa alla sentenza ed ha presentato appello al Consiglio di Stato. Invano, perché anche i giudici di Palazzo Spada hanno privilegiato l’importanza della realizzazione dei servizi essenziali e funzionali alla concessione demaniale, legittimando quindi l’ampliamento in concessione.

Non nasconde la sua soddisfazione Mauro Della Valle, presidente di FederBalneari Salento. A suo avviso “viene confermata l’importanza di fornire servizi adeguati sulle nostre aree in concessione demaniale e permettere un’offerta turistica sempre più adeguata alle esigenze della clientela”.

L’aspetto a suo avviso principale è proprio “nell’affermazione del principio della necessità di realizzare le opere finalizzate ad abbattere le barriere architettoniche e permettere un’agevole fruibilità delle spiagge anche ai soggetti diversamente abili e ciò nonostante la mancanza di Piani comunali delle coste e di quant’altro si potrebbe frapporre a tali principi”.

Sugli dati tecnici della sentenza si sofferma invece il legale che ha seguito la procedura. “I giudici amministrativi hanno privilegiato il concetto di servizi essenziali legittimandone la realizzazione anche su area originariamente non in concessione, permettendone l’ampliamento nei limiti necessari, anche nell'ipotesi in cui le aree limitrofe (laterali nel caso di specie) non presentino le caratteristiche dei cosiddetto relitti demaniali e nelle more dell’approvazione del piano comunale delle coste”.

“La statuizione dei giudici amministrativi – conclude l’avvocato Lorenzo - si inserisce in un orientamento giurisprudenziale in cui il concetto di servizio si fonde con la finalità stessa della concessione demaniale, sempre più orientata a garantire un’offerta soddisfacente e competitiva”.

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