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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Sesso con il pm per avere vantaggi, l'avvocatessa nega le accuse davanti ai magistrati

Nuovo interrogatorio per Benedetta Martina, ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta che ha travolto la giustizia e la Asl salentina. A febbraio, il Riesame per l’amica sospesa dalla professione forense

LECCE - Ha accolto l’invito dei magistrati e ha sostenuto un nuovo interrogatorio l’avvocatessa Benedetta Martina, 32 anni, di Copertino, ai domiciliari dal 6 dicembre scorso nell’ambito dell’inchiesta su scambi di favori illeciti tra personaggi di rilievo della Asl di Lecce, alcuni avvocati e il pubblico ministero Emilio Arnesano. Martina fa parte del capitolo “caldo” dell’inchiesta, condotta dalla Procura di Potenza, perché avrebbe offerto il proprio corpo al pm per ottenere aiuto in due procedimenti penali di suoi assistiti e il superamento della prova orale dell’esame di abilitazione alla professione forense di un’amica. Accuse queste che, nei giorni scorsi, proprio come aveva già fatto durante l’interrogatorio di garanzia col gip (giudice per le indagini preliminari) Amerigo Palma, l’indagata ha respinto davanti al procuratore Francesco Curcio e al sostituto Veronica Calcagno, alla presenza del suo difensore, l’avvocato Stefano Prontera.

Si è invece avvalsa della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia (che si è tenuto per rogatoria davanti al gip di Lecce Simona Panzera), F.N., l’avvocatessa 32enne originaria di Leverano, sospesa per un anno dalla professione. Questa, grazie al “supporto” dell’amica Martina e di Arnesano che avrebbe fatto pressioni sul componente della Commissione esaminatrice, l’avvocato Mario Ciardo (colpito dal divieto di dimora nel Comune di Lecce), sarebbe riuscita a superare l’esame di Stato (sessione 2017), dopo cinque tentativi falliti, venendo a conoscenza di una domanda della prova orale.

F.N., che non risulta iscritta all’Albo né che abbia mai praticato, proverà ad ottenere la revoca della misura interdittiva disposta dal gip Palma, davanti al Tribunale del Riesame di Potenza, il 26 febbraio, attraverso i suoi avvocati Arcangelo e Alberto Corvaglia.

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