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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Centro

Sciopero del trasporto pubblico a Lecce, protestano i lavoratori Sgm

Gli autobus circoleranno in città solo nelle fasce orarie protette. Adesione massima allo sciopero di 24 ore indetto dai sindacati per risolvere gli annosi problemi della società partecipata. Alle 16 incontro con Perrone

 

LECCE – L'adesione allo sciopero di 24 ore indetto dai sindacati di categoria Cgil, Cisl, Uil e Cisal è stata totale: il cento per cento degli autisti, degli operai dell'officina e del settore segnaletica della società Sgm ha scelto di incrociare le braccia per tutta la giornata, eccezion fatta per le fasce orarie protette, garantite per legge (6-9, 12-15). I problemi annosi rivendicati dai lavoratori sono tutti irrisolti da almeno due anni, spiegano i sindacalisti che nel primo pomeriggio, dopo la protesta sotto i portoni del Comune di Lecce (sit - in ancora in corso), incontreranno il primo cittadino Paolo Perrone.

 
L'elenco dei disagi rivendicati dai lavoratori è decisamente lungo: premi di risultato fermi al 2004, inadeguatezza della sede di via Merine, sprovvista, a quanto dicono, di spogliatoio e sala sosta per il personale di riserva, divise logore, precarietà delle officine in cui la temperatura raggiunge i livelli di guardia, mancanza di servizi igienici per gli autisti che si fermano al capolinea.
 
"Ieri gli autobus circolavano in città sprovvisti di aria condizionata", denuncia il referente Faisa Cisal, Antonio Rizzini a proposito di un servizio, quello di trasporto urbano, su cui le lamentele si sprecano, ovunque lo si guardi: "La pena del lavoratore finisce per coincidere con quella degli utenti, ovviamente, visto che il trasporto leccese non punta alla qualità ma guarda al minimo indispensabile, senza nemmeno raggiungerlo".
 
Il disagio non risparmierebbe neppure i turisti che hanno scelto il treno per raggiungere la capitale del Barocco: il botteghino del presidio ferroviario risulta, infatti, chiuso. Non rimane altra scelta che acquistare il biglietto Sgm direttamente a bordo, pagandolo 1 euro e 50, anzichè 90 centesimi.
 
La denuncia del sindacato Faisa Cisal comprende anche "la mancata applicazione della fiscalità di vantaggio, una misura che garantisce un risparmio sulle tasse e che all'azienda non costa nulla". "La società partecipata si è rivolta all'Agenzia delle Entrate che le ha dato torto e almeno 51 lavoratori hanno fatto ricorso alla tutela legale. – aggiunge Rizzini – Sgm potrebbe trovarsi nelle condizioni di risarcire il danno, e non vorremmo che i costi venissero scaricati sulla collettività".
 
A margine della protesta legata ai problemi specifici della forza lavoro, scatta la polemica: "Ci chiediamo quale sia il vantaggio di tenere in piedi un intero consiglio di amministrazione di nomina politica, visto che le decisioni vengono prese da un amministratore privato – incalza il sindacalista – Qual è il motivo del ricorso continuo a consulenze esterne? E perchè la società partecipata dal Comune di Lecce fa riferimento ad uno studio legale di Bari, anzichè dar lavoro ai professionisti locali?".

 

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