Si addormenta con sigaretta accesa, muore carbonizzata

SQUINZANO - La sua camera da letto era diventata una gabbia di fuoco, così il fumo che aveva invaso la casa l'ha soffocata, uccidendola per asfissia. Il corpo di Teresa Paute, 67enne di origini francesi ma residente a Squinzano, è stato trovato riverso per terra lungo il corridoio. All'origine del rogo cause accidentali, probabilmente si è trattato di una sciagurata coincidenza, di questo ne sono convinti i carabinieri della locale stazione e quelli dei Norm di Campi Salentina che sono intervenuti per effettuare i rilievi.

In quel momento la donna era sola in casa, suo marito Cosimo Elia, agricoltore del posto, era ricoverato in ospedale da circa una settimana. Secondo una prima ricostruzione, è plausibile pensare che la 67enne si sia dimenticata di spegnere una sigaretta, oppure che sia andata in corto circuito la termocoperta, ancora le cause non sono ben chiare.

Già poco dopo mezzanotte i vicini hanno sentito un forte odore di bruciato, ma dalla strada non si vedeva nessuna nube, nulla di anomalo dunque. Verso le cinque del mattino la situazione però era ben diversa: un vicino ha visto che da quel villino che sorge al civico 56 di via Paticchio usciva una densa coltre di fumo. Nell'immediato, qualcuno ha cercato di entrare nell'abitazione per soccorrere la donna, cercando di forzare il portone, ma è stato tutto inutile. I residenti, allarmati, hanno subito segnalato l'accaduto ai vigili del fuoco, che sono immediatamente intervenuti sul posto.

Ma quando le fiamme sono state spente dagli estintori per lei era già troppo tardi, ai soccorritori si è presentato davanti quel corpo senza vita. Dell'accaduto è stato informato il magistrato di turno Donatina Buffelli, la quale ha disposto la rimozione del cadavere. I vigili hanno poi transennato la villetta, che è andata completamente distrutta, dichiarandola inagibile.