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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Castrignano del Capo

Si spediva sms da solo per accusare la sua ex, ma il vero stalker era lui

Diabolico il piano escogitato da un 48enne di Santa Maria di Leuca che, dopo aver reso la vita impossibile alla donna un tempo frequentata, avendo saputo di una nuova relazione, usando una scheda telefonica intestata a lei ha iniziato a "perseguitarsi" da solo. Incastrato dai carabinieri

GALLIPOLI – Lei risiede a Ugento, il nuovo compagno a Gallipoli e il presunto stalker è di Santa Maria di Leuca. Massimo Micheli, 48enne, ne aveva pensata una davvero ingegnosa e se i carabinieri non avessero indagato a fondo non lasciando veramente nulla al caso, l’ex compagna avrebbe rischiato persino di doversi difendere in un’aula di tribunale.

Già, perché, nel tentativo d’infangarla e di mettere nei guai pure l’uomo con cui ha allacciato una nuova relazione sentimentale, usando una scheda telefonica intestata alla donna, sembra che il 48enne del Capo si spedisse messaggi intimidatori da solo andando poi dritto presso caserme dei carabinieri e della guardia di finanza per esibirli. “Ecco, guardate, leggete cosa mi scrivono”.

Micheli è dunque finito in arresto con le accuse di atti persecutori e calunnia. Il vero stalker sarebbe solo e soltanto lui. Avrebbe, infatti, reso impossibile la vita della donna con il solito copione degli stalker incalliti. Un mix di telefonate, messaggi minatori, persino di maldestri tentativi di generare sensi di colpa: “Torna con me o mi ammazzo”.

A incastrarlo sono stati i militari dell’aliquota operativa della compagnia di Gallipoli, che oggi, tramite i colleghi della stazione di Castrignano del Capo (dipendenti dalla compagnia di Tricase), gli hanno comunicato che dovrà restare per un po’ chiuso in casa, ai domiciliari. E ovviamente ben lontano da un telefono.

MICHELI-Massimo-2L’indagine ha avuto inizio dopo una serie di denunce presentate dall’ex compagna di Micheli. Fra sms e telefonate, sostenendo di volersi persino lasciare andare ad atti di autolesionismo, ormai la sua esistenza stava diventando un inferno. Gli sgarbati tentativi di rientrare in possesso dell’oggetto del desiderio si sarebbero trasformati in diaboliche trovate nel momento in cui l’uomo, venuto a sapere che la sua ex stava avendo una nuova frequentazione, avrebbe iniziato a presentarsi di persona in diversi comandi dei carabinieri e della finanza, per denunciare entrambi.

Il corollario di accuse, veramente incredibili. Avrebbe sostenuto come fossero loro i veri persecutori, mostrando il registro delle chiamate del prorpi telefono con un numero in particolare e diversi messaggi che asseriva provenissero proprio dall’ex compagna. In un’occasione, andando persino oltre al già perfido piano, avrebbe persino confidato ai finanzieri che i due spacciavano cocaina. La verifica – manco a dirlo – non ha condotto a nulla.

Le indagini dei carabinieri di Gallipoli, concentratesi soprattutto sull’analisi del traffico telefonico di tutte le utenze prese in considerazione, hanno portato a scoprire che Micheli, con una scheda intestata all’ex compagna, s’inviava sms e faceva telefonate da solo, per attribuirle a lei. Denunciato inizialmente a piede libero, il pubblico ministero Massimiliano Carducci e il gip Alcide Maritati, hanno condiviso il grave quadro tratteggiato dai carabinieri, richiedendo il primo ed emettendo il secondo, un’ordinanza di custodia cautelare. 

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