Mancata emissione di scontrini. I finanzieri chiudono sette negozi
I militari hanno sospeso temporaneamente cinque attività nella zona di Gallipoli, e due a Casarano e Taurisano. Tra queste, un ristoratore, un fruttivendolo, un rivenditore di materiale edile e alcuni commercianti di abbigliamento. Tutti sono stati beccati, in più di quattro occasioni, senza ricevuta fiscale
GALLIPOLI – Sono sette i provvedimenti scattati nei confronti di altrettanti negozi, da parte dei finanzieri, per mancata emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale. Nell’ultima parte del mese di novembre, i militari della compagnia di Gallipoli, guidata dal capitano Francesco Mazza, hanno infatti adottato cinque provvedimenti di chiusura nei confronti di altrettante attività commerciali della Città Bella, di Matino, Parabita, Nardò e Galatina, specializzati nella vendita di materiale edile, nell’abbigliamento per adulti (nel caso di due commercianti cinesi), nell’ortofrutta e nella ristorazione.
Nei loro confronti la sospensione dell’attività commerciale è stata disposta per un lasso temporale che, a seconda dei casi, varia dai tre ai cinque giorni consecutivi, con esclusione dei giorni di riposo settimanale e di quelli di chiusura programmata dell’esercizio. I colleghi della tenenza di Casarano, inoltre, hanno apposto i sigilli a un negozio di abbigliamento del posto, gestito da una donna di nazionalità cinese. L’esercizio rimarrà chiuso per cinque giorni.
Stessa sorte è toccata a un ambulante di Taurisano, nei cui confronti la chiusura dell’esercizio è scattata per tre giorni. Le misure prevedono, inoltre, una sanzione accessoria, oltre a quella del cento per cento dell’imposta corrispondente all’importo non documentato, specifica per le mancate emissioni di scontrini e ricevute. In caso di scoperta di quattro scontrini non battuti o ricevute non emesse nel corso di 5 anni, infatti, l’Agenzia delle entrate, su proposta delle fiamme gialle, dispone la chiusura dell’esercizio.
Per alcuni casi di particolare gravità è prevista persino la proposta di sospensione della licenza o l’autorizzazione alla vendita. Dall’inizio del 2013, in tutta la provincia di Lecce, sono stati eseguiti ben 79 provvedimenti di chiusura nei confronti di altrettante attività.